A giugno sgravi per i giovani, da luglio cresce il taglio del cuneo

 

Il Decreto Lavoro, approvato definitivamente dalla Camera, introduce alcune novità importanti per il mercato del lavoro e per i redditi dei lavoratori.

Sgravi per le assunzioni di giovani Neet
A partire dal 1° giugno 2023, le imprese che assumono a tempo indeterminato o determinato giovani tra i 18 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (Neet) potranno beneficiare di un incentivo fiscale pari al 60% del costo del lavoro per sei mesi. L’agevolazione si applica anche in caso di trasformazione di contratti a termine o di apprendistato in contratti a tempo indeterminato. Lo scopo è di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di una fascia di popolazione particolarmente colpita dalla crisi economica e sociale.

 

Taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti
Dal 1° luglio 2023, i lavoratori dipendenti con retribuzioni lorde annue fino a 35mila euro beneficeranno di una riduzione dei contributi previdenziali pari a 4 punti percentuali, che si aggiunge al taglio già operativo dal 2020. Questo significa che in busta paga ci sarà un aumento netto dello stipendio di circa 100 euro al mese per un lavoratore con un reddito medio di 25mila euro. Il taglio del cuneo contributivo ha lo scopo di aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e di sostenere la domanda interna.

 

Sostegno ai lavoratori con figli
Il Decreto Lavoro prevede anche alcune misure di sostegno ai lavoratori con figli, tra cui:

– l’aumento del congedo parentale retribuito da 6 a 10 mesi per ciascun genitore, da fruire entro il compimento dei 12 anni del figlio;
– l’introduzione di un assegno unico familiare mensile, variabile in base al numero e all’età dei figli e al reddito familiare, che sostituisce le attuali detrazioni fiscali;
– la proroga fino al 31 dicembre 2023 della possibilità di richiedere lo smart working per i genitori con figli fino a 14 anni o con disabilità;
– la creazione di un fondo per il sostegno alla natalità e alla genitorialità, dotato di 500 milioni di euro per il 2023, destinato a finanziare interventi per la conciliazione tra vita e lavoro, per la qualità e l’accessibilità dei servizi educativi e socio-assistenziali per l’infanzia e per la prevenzione e il contrasto della povertà infantile.

 

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