Parte l’11 maggio la corsa alle agevolazioni previste dalla riforma degli Accordi per l’innovazione e finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
I progetti di ricerca ammissibili, che devono avere un importo di almeno 5 milioni, saranno accolti solo nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, quindi in questa prima fase 500 milioni. Soltanto il 34% viene riservata alle regioni del Sud.
Le agevolazioni statali supportano progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevante impatto tecnologico, vengono concesse sulla base di una procedura valutativa negoziale e consistono in un contributo diretto alla spesa e, eventualmente, in un finanziamento agevolato alle imprese pari al massimo al 20% del progetto, nei limiti delle intensità di aiuto del 50% per la ricerca industriale e del 25% per lo sviluppo sperimentale.
I progetti devono prevedere l’impiego di una tra sei specifiche tecnologie abilitanti fondamentali: materiali avanzati e nanotecnologia; fotonica e micro/nano elettronica; sistemi avanzati di produzione; tecnologie delle scienze della vita; intelligenza artificiale; connessione e sicurezza digitale.
Le iniziative possono inoltre essere cofinanziate dalle regioni a patto che queste presentino una manifestazione di interesse per la sottoscrizione di un Accordo quadro da definire entro il 3 maggio.
Non è il momento di fermarsi ma di accelerare gli investimenti.
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