Le recenti modifiche introdotte dal Decreto Coesione e dalle successive indicazioni INPS hanno ridefinito il quadro delle agevolazioni contributive per l’assunzione di giovani under 35. Un cambiamento rilevante, soprattutto per realtà non profit come le associazioni sportive dilettantistiche (ASD), che spesso si avvalgono di personale operativo non sportivo — come addetti al bar o al punto ristoro — per garantire i servizi accessori durante manifestazioni aperte al pubblico.
Una barista nel centro sportivo: si applica l’agevolazione?
Nel caso in cui un’ASD intenda assumere una lavoratrice under 35, mai occupata con contratto a tempo indeterminato, con mansioni di barista in un punto ristoro interno al centro sportivo, il rapporto di lavoro non rientra nel perimetro del lavoro sportivo. Di conseguenza, si applica la disciplina ordinaria del lavoro subordinato e il contratto collettivo di riferimento è il CCNL Palestre e Impianti Sportivi. Sul piano previdenziale, tuttavia, resta l’obbligo di iscrizione al Fondo Pensioni per i Lavoratori dello Spettacolo.
In questo contesto, l’ASD può accedere all’incentivo introdotto dall’articolo 22, comma 1, del Decreto-legge 60/2024, convertito nella Legge 95/2024. Si tratta di un esonero contributivo INPS totale per un massimo di 24 mesi e fino a 500 euro mensili (650 euro nelle ZES del Mezzogiorno), applicabile per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.
Cosa cambia dal 1° luglio 2025: l’incremento occupazionale è obbligatorio
Se inizialmente la misura era stata presentata come generalizzata e non subordinata a vincoli di autorizzazione europea, le ultime istruzioni INPS (messaggio n. 1935 del 18 giugno 2025) hanno corretto il tiro. In seguito alla rinegoziazione del Programma Nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021–2027”, la Commissione europea ha subordinato l’applicabilità dell’esonero alla verifica di un incremento occupazionale netto, espresso in unità lavorative annue (ULA), rispetto alla media dei 12 mesi precedenti.
In altre parole, dal 1° luglio 2025, l’assunzione agevolata deve contribuire ad aumentare effettivamente il numero dei dipendenti, al netto delle cessazioni. In assenza di un saldo positivo, il beneficio non può essere riconosciuto, anche se tutti gli altri requisiti risultano rispettati.
Esempio pratico – Quando l’incentivo è applicabile
Un’ASD con tre dipendenti stabili, che negli ultimi 12 mesi non ha effettuato nuove assunzioni né subito cessazioni, intende assumere una quarta persona under 35 a tempo indeterminato il 20 luglio 2025. In questo caso, la nuova assunzione determina un incremento netto dell’occupazione. L’agevolazione è pienamente applicabile, sempre che la lavoratrice non abbia mai avuto contratti a tempo indeterminato.
Esempio opposto – Quando l’incentivo non è ammesso
Un’altra ASD, sempre con tre dipendenti, ha avuto una cessazione volontaria a maggio 2025. Se assume una nuova lavoratrice il 10 luglio 2025, il numero di dipendenti torna a tre, cioè in linea con la media ULA precedente. Non si verifica un incremento e, quindi, l’agevolazione non è concessa.
Implicazioni per le ASD: serve pianificazione occupazionale
Per le associazioni sportive dilettantistiche, spesso strutturate in forma snella e con organici ridotti, questo nuovo vincolo rappresenta un cambio di paradigma. L’accesso agli incentivi contributivi non è più legato solo alle caratteristiche del lavoratore, ma anche alla dinamica complessiva del personale, misurata con criteri quantitativi oggettivi. È quindi fondamentale:
-
monitorare il saldo occupazionale nei 12 mesi precedenti all’assunzione;
-
documentare con precisione le ULA per dimostrare l’incremento netto;
-
pianificare strategicamente le assunzioni per ottimizzare il timing e la fruizione dei benefici.
Lo Studio assiste le ASD e gli enti non profit nel corretto inquadramento contrattuale e previdenziale dei dipendenti non sportivi, nella valutazione dell’accesso agli incentivi e nella costruzione di un piano occupazionale coerente con i nuovi vincoli comunitari. L’esperienza maturata nella gestione del lavoro sportivo e nelle relazioni con INPS e Ministero del Lavoro garantisce soluzioni concrete, sicure e in linea con gli obiettivi dell’ente.