Badge di cantiere con codice anticontraffazione: obblighi per imprese edili e a rischio in appalto

Il Decreto-Legge 159/2025 introduce il badge di cantiere dotato di codice anticontraffazione per imprese in appalto/subappalto: guida operativa per le imprese edili.

Il nuovo decreto legge sulla sicurezza sul lavoro introduce un obbligo decisivo per le imprese che operano in regime di appalto e subappalto nei cantieri: l’adozione di un badge di riconoscimento dotato di codice univoco anticontraffazione. Tale misura, prevista dall’articolo 3 del Decreto‑Legge n. 159/2025, mira a rafforzare la tracciabilità dei lavoratori nei cantieri e migliorare la governance della sicurezza. Per imprenditori, amministratori e responsabili operativi, affrontare questo cambiamento con consapevolezza e supporto qualificato non è una scelta, ma una necessità strategica.

Il quadro normativo e le novità essenziali

Il Decreto‑Legge n. 159/2025, in vigore dal 31 ottobre 2025, aggiorna il Testo Unico della sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81), introducendo specifiche disposizioni per i cantieri. Le imprese coinvolte in lavori in appalto o subappalto, sia pubblici che privati, nei cantieri edili e, a breve, anche in altri settori ad elevato rischio, dovranno dotare i lavoratori di una tessera di riconoscimento con fotografia, generalità e indicazione del datore di lavoro. La vera novità consiste nell’introduzione di un codice univoco anticontraffazione. Inoltre, è prevista la possibilità di un badge in formato digitale, interoperabile con il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL).

Le modalità attuative – tra cui formato, tecnologie, gestione dei dati – saranno definite con decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e sentiti il Garante della Privacy e le parti sociali. Questo decreto dovrà essere adottato entro 60 giorni.

Quali imprese sono coinvolte e quali responsabilità emergono

Sono interessate tutte le imprese che operano in appalto o subappalto in cantieri edili, e successivamente anche quelle attive in settori a rischio elevato. La norma si applicherà in particolare alle imprese affidatarie, appaltatrici e subappaltatrici. Ognuna dovrà garantire che i propri lavoratori siano muniti della tessera conforme, con tutte le informazioni obbligatorie e il codice anticontraffazione. In caso di modalità digitale, le imprese dovranno predisporre strumenti compatibili con il SIISL. Sarà anche necessario accertarsi che i subappaltatori si adeguino, per evitare ricadute di responsabilità.

Impatti operativi concreti

Per un’impresa edile, il nuovo obbligo comporta la revisione delle procedure di identificazione dei lavoratori. La tessera dovrà essere aggiornata con il codice anticontraffazione e, se previsto, anche digitalizzata. Questo implica anche l’adeguamento delle infrastrutture informatiche, con l’eventuale introduzione di software, dispositivi mobili e sistemi interoperabili.

Oltre alla gestione interna, servirà un coordinamento più stringente con i subappaltatori per assicurare la conformità complessiva. I sistemi di controllo accessi e monitoraggio delle presenze nei cantieri dovranno essere integrati con le nuove tessere. L’adeguamento iniziale comporta certamente un impegno economico e organizzativo, ma potrà portare benefici sul piano gestionale e reputazionale.

Prendiamo il caso di un’impresa con 12 lavoratori attivi in un cantiere pubblico: dovrà aggiornare tutte le tessere con il nuovo codice, valutare le soluzioni digitali compatibili con SIISL e interfacciarsi con il committente per la gestione degli accessi. Se utilizza subappaltatori, dovrà anche verificare che i loro badge siano conformi.

Oppure consideriamo una società di impiantistica che lavora in subappalto: dovrà adeguare le tessere dei propri addetti, integrarsi con gli strumenti del cantiere principale, trasmettere le informazioni richieste e garantire continuità operativa in linea con le nuove norme.

Vantaggi strategici e rischi da mitigare

L’introduzione del badge permette una maggiore trasparenza e tracciabilità nei cantieri, riducendo il rischio di lavoro irregolare e rafforzando la sicurezza. Un’impresa conforme potrà anche prevenire sanzioni e accrescere la propria reputazione presso committenti pubblici e privati. Inoltre, anticipare l’adozione di strumenti digitali obbligatori può rappresentare un vantaggio competitivo.

D’altra parte, va considerato l’onere organizzativo e tecnologico iniziale, soprattutto per le piccole imprese. L’attesa del decreto attuativo può generare incertezza, e la gestione dei rapporti tra appaltatori e subappaltatori richiederà maggiore attenzione. Le nuove modalità potrebbero influire anche sui tempi di accesso ai cantieri e sulla gestione documentale.

 

In uno scenario normativo in evoluzione, farsi affiancare da uno studio specializzato consente di affrontare con metodo e visione strategica l’adeguamento al nuovo obbligo. Uno studio esperto potrà analizzare la situazione aziendale, valutare le procedure e i sistemi informatici da aggiornare, predisporre un piano operativo di implementazione e garantire un coordinamento efficace con i subappaltatori.

Sarà possibile intervenire anche sui contratti di appalto per chiarire responsabilità e obblighi, preparare la documentazione conforme e interfacciarsi con la piattaforma SIISL. In fase attuativa, lo studio potrà supportare l’aggiornamento delle procedure interne e monitorare le novità normative per evitare ritardi o sanzioni.

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