Le imprese che intendono beneficiare del credito d’imposta per investimenti 4.0 effettuati nel 2025 hanno davanti una scadenza decisiva: entro il 17 luglio 2025 devono confermare le comunicazioni già trasmesse entro il 15 maggio con i vecchi modelli. Questo adempimento è necessario per conservare la priorità cronologica, parametro chiave per l’accesso al plafond statale da 2,2 miliardi di euro. Non è un passaggio formale: è un elemento strategico per assicurarsi la disponibilità del beneficio, in un contesto in cui le risorse risultano già tecnicamente esaurite.
Il nuovo quadro normativo e operativo
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), con decreto direttoriale del 16 giugno 2025, ha definito la nuova disciplina per la gestione dei crediti d’imposta relativi agli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali “Industria 4.0”. I nuovi modelli approvati, disponibili sulla piattaforma GSE dal 17 giugno, sostituiscono quelli previsti dal decreto del 24 aprile 2024.
Il passaggio è tutt’altro che secondario. Le imprese che hanno già trasmesso la comunicazione ex ante entro il 15 maggio 2025 con la vecchia modulistica devono ora ripresentarla con il nuovo modello. L’operazione ha valore di conferma, ma solo se effettuata entro il 17 luglio consentirà di mantenere la data originaria ai fini dell’ordine cronologico.
Cosa cambia in concreto
Facciamo un esempio pratico. Un’azienda metalmeccanica della provincia di Brescia ha inviato il 28 febbraio 2025 la comunicazione ex ante relativa all’acquisto di un tornio automatizzato, utilizzando il modello previsto dal DM 24 aprile 2024. Ora, per non perdere la priorità maturata a febbraio, dovrà:
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Inviare entro il 17 luglio 2025 la stessa comunicazione con il nuovo modello, barrando la casella relativa alla conferma e indicando il codice CIBS originario.
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Entro 30 giorni da questo nuovo invio, trasmettere la comunicazione con acconto, a dimostrazione dell’avvenuto pagamento minimo del 20% al fornitore.
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A completamento dell’investimento, inviare la comunicazione finale, attestando la conclusione del processo produttivo e il rispetto dell’articolo 109 del TUIR.
Questo meccanismo a tre fasi è la condizione per vedersi riconoscere il credito nel 2025, con possibile estensione alla prima metà del 2026 solo per investimenti già “prenotati” entro fine 2025.
Chi è esente dalla nuova procedura
Resta invece escluso dall’obbligo di nuova comunicazione chi, entro il 31 dicembre 2024, ha effettuato un ordine e pagato un acconto pari almeno al 20% del valore del bene. In questi casi:
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l’impresa continuerà a utilizzare la vecchia modulistica (DM 24 aprile 2024);
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non sarà soggetta al tetto di spesa statale di 2,2 miliardi di euro;
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potrà accedere alla compensazione del credito secondo le regole del 2024.
È il caso, ad esempio, di una startup che ha ordinato una macchina per stampa 3D a novembre 2024 e ha versato un acconto del 25%. In questo scenario, non sarà necessario inviare alcuna nuova comunicazione, né vi sarà rischio di esclusione per esaurimento delle risorse.
Codici tributo per la compensazione
La nuova procedura è accompagnata da due distinti codici tributo:
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7077: da utilizzare per gli investimenti comunicati con i nuovi modelli (soggetti al plafond);
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6936: riservato ai benefici già prenotati entro il 2024 con acconto minimo del 20% (non soggetti al plafond).
Questo duplice binario fiscale riflette l’intenzione del legislatore di tutelare chi ha agito tempestivamente e di introdurre un criterio selettivo per l’accesso al beneficio nel 2025.
Un’opportunità strategica, non un adempimento
Il rispetto della scadenza del 17 luglio non è solo una formalità amministrativa: è una mossa strategica che tutela la posizione competitiva dell’impresa nel panorama degli incentivi industriali. Trascurarla significa potenzialmente perdere l’accesso a un credito già prenotato, con impatto diretto sul piano degli investimenti e sui flussi finanziari attesi.
Beneggi e Associati affianca i propri clienti in tutte le fasi del processo, dalla verifica documentale alla trasmissione delle comunicazioni, assicurando rigore procedurale, visione strategica e la capacità di anticipare rischi e opportunità.