Il provvedimento approva un modello di comunicazione che i contribuenti devono trasmettere online all’Agenzia dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui hanno sostenuto la spesa. La prima finestra, dunque, sarà a febbraio del prossimo anno per le somme pagate nel 2021.
Il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24. Oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi.
Il credito di imposta sarà del 50%, fino a una disponibilità totale di 5 milioni l’anno, per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. Se il limite di spesa sarà superato dalle richieste, potrebbe però arrivare un taglio della percentuale.
Le spese sostenute dovranno essere documentato da una fattura elettronica o da un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale di chi richiede il credito. Per i privati e per i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. Restano, però, salve le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento: in quel caso valgono strumenti diversi ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale annotando il codice fiscale di chi richiede il credito.
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