Il Bonus Mamme 2025 è una misura economica introdotta per sostenere le lavoratrici madri con due o più figli, in attesa della riforma strutturale prevista per il 2026. Non si tratta di un esonero contributivo, ma di un importo fisso di 40 euro netti al mese, erogato dall’INPS a domanda, per ogni mese di attività lavorativa svolta nel corso del 2025. L’obiettivo è compensare la mancata proroga dell’esonero contributivo pieno del 2024 e garantire un sostegno alle famiglie.
Questa misura nasce dall’articolo 6 del D.L. 95/2025, convertito nella L. 118/2025, e si inserisce nel quadro della legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024). La Circolare INPS n. 139 del 28 ottobre 2025 ha fornito chiarimenti operativi su requisiti, modalità di domanda e criteri di calcolo.
Normativa di riferimento e contesto
Il Bonus Mamme 2025 è una misura ponte tra il regime di esonero contributivo pieno del 2024 e il nuovo esonero parziale previsto per il 2026 dall’articolo 1, comma 219, della legge di Bilancio 2025. Accanto al Bonus continua a operare l’esonero totale dei contributi IVS per le madri con tre o più figli, introdotto dalla L. 213/2023 e valido fino al 31 dicembre 2026. Questo doppio regime richiede attenzione per evitare sovrapposizioni e errori.
Chi sono le beneficiarie
Possono accedere al Bonus Mamme 2025 le madri con due figli, compresi adottivi e in affidamento preadottivo, purché il più piccolo non abbia compiuto 10 anni, e le madri con tre o più figli, purché il più piccolo sia minorenne. Il requisito deve essere presente al 1° gennaio 2025 o perfezionarsi entro il 31 dicembre 2025. Una volta acquisito, il diritto resta valido per tutto l’anno, salvo limiti di età. La circolare INPS chiarisce che eventuali eventi come il decesso del figlio o l’affidamento esclusivo al padre non comportano la perdita del diritto, se il requisito numerico si è cristallizzato nel corso del 2025.
Tipologie di rapporto di lavoro incluse
Sono incluse le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, con esclusione del lavoro domestico, le autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie, le professioniste iscritte alle casse privatizzate e le iscritte alla Gestione separata INPS. Per le autonome e le iscritte alla Gestione separata, il bonus spetta solo per i mesi di effettiva attività lavorativa. Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e le titolari di sole cariche sociali senza iscrizione previdenziale.
Un aspetto importante riguarda le madri con tre o più figli: nei mesi in cui è attivo un contratto a tempo indeterminato, il Bonus non spetta perché subentra l’esonero totale dei contributi IVS.
Limite di reddito
Il diritto è subordinato a un reddito da lavoro complessivo non superiore a 40.000 euro annui. Nel calcolo rientrano retribuzioni da lavoro dipendente, compensi da lavoro autonomo e redditi professionali soggetti a IRPEF. Non si considerano redditi fondiari o di capitale. Per le lavoratrici con più rapporti, il conteggio richiede attenzione e supporto professionale, soprattutto in chiave previsionale.
Importo e pagamento
Il Bonus Mamme 2025 prevede 40 euro netti al mese per ogni mese o frazione di mese di attività, con un importo massimo annuo di 480 euro. Il pagamento avviene in un’unica soluzione a dicembre 2025 o entro febbraio 2026 per domande tardive. Il bonus non è imponibile ai fini fiscali e contributivi, non concorre al reddito complessivo e non rileva ai fini ISEE.
Come presentare la domanda
La domanda non è automatica e va presentata telematicamente tramite portale INPS con SPID, CIE o CNS, Contact Center o patronati. La scadenza è fissata al 9 dicembre 2025, oppure entro il 31 gennaio 2026 se i requisiti si perfezionano dopo. Occorre indicare i dati anagrafici dei figli, il codice fiscale, la tipologia di rapporto di lavoro e l’IBAN validato tramite SUGI.
Errori da evitare
Gli errori più frequenti riguardano il superamento della soglia dei 40.000 euro per cumulo di redditi, la richiesta del bonus per mesi senza attività effettiva, la mancata validazione dell’IBAN e la confusione tra bonus e esonero contributivo IVS per madri con tre figli. INPS può effettuare controlli preventivi e successivi, con decadenza dal beneficio e recupero delle somme in caso di dichiarazioni mendaci.
Confronto con 2024 e prospettive 2026
Il Bonus Mamme 2025 è una misura ponte. Nel 2024 era attivo l’esonero contributivo pieno fino a 3.000 euro, nel 2025 il sostegno è monetario con massimo 480 euro, nel 2026 arriverà il nuovo esonero parziale con decreti attuativi in corso. Questa evoluzione richiede una comunicazione chiara alle lavoratrici per evitare aspettative non fondate.
Per gestire correttamente questa misura, è importante organizzare subito un piano informativo interno, mappare le potenziali beneficiarie e monitorare i redditi presunti per evitare errori che possano generare revoche o recuperi. Agire tempestivamente consente di garantire trasparenza e conformità normativa, riducendo il rischio di contenziosi e semplificando la gestione delle domande.
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