Codice di condotta per i fornitori: un passo verso la sostenibilità nella catena di approvvigionamento

L’adozione di un Codice di Condotta per i Fornitori è diventata una strategia essenziale per le imprese che vogliono garantire una gestione sostenibile e responsabile della loro supply chain. Il Dlgs 125/2024, che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), ha rafforzato la necessità di integrare criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) all’interno delle relazioni con i fornitori. Le aziende, oltre a dover rendicontare il proprio impatto ambientale e sociale, devono quindi monitorare anche le pratiche delle imprese con cui collaborano.

Parallelamente, l’Un Global Compact Network Italia ha pubblicato nel 2024 un documento guida per la redazione di un Codice di Condotta per i Fornitori, delineando i criteri fondamentali per costruire un rapporto commerciale etico e sostenibile.

Perché adottare un Codice di Condotta per i Fornitori?

L’integrazione di un Codice di Condotta per i Fornitori consente alle aziende di selezionare partner allineati ai propri valori, migliorando la gestione del rischio e garantendo la compliance normativa.

I principali vantaggi includono:

  • Migliore gestione del rischio: riduzione delle criticità legate a fornitori non conformi agli standard ESG.
  • Maggiore trasparenza e reputazione: i clienti e gli investitori preferiscono aziende che dimostrano un forte impegno per la sostenibilità.
  • Sicurezza nella supply chain: la selezione di fornitori etici riduce il rischio di interruzioni e problemi legali.
  • Adempimento normativo: con l’entrata in vigore della CSRD, le imprese devono monitorare anche le pratiche sostenibili dei propri fornitori.

Elementi chiave di un Codice di Condotta per i Fornitori

Il documento deve essere approvato dall’organo amministrativo dell’impresa e integrato con le politiche aziendali in materia di sostenibilità e procurement.

L’Un Global Compact suggerisce una struttura suddivisa in tre aree principali:

1. Area Sociale – Diritti Umani e Lavoro

  • Non discriminazione e valorizzazione della diversità
  • Salute e sicurezza sul lavoro
  • Lotta al lavoro forzato e minorile
  • Orari di lavoro equi e salari adeguati
  • Libertà sindacale e contrattazione collettiva

2. Area Ambientale – Sostenibilità e Impatti Ecologici

  • Gestione dei rifiuti e riduzione delle emissioni
  • Economia circolare e uso responsabile delle risorse
  • Tutela della biodiversità e gestione sostenibile dell’acqua
  • Riduzione dell’uso della plastica e materiali pericolosi

3. Area Governance e Integrità

  • Conformità alle normative nazionali e internazionali
  • Lotta alla corruzione e alla concussione
  • Concorrenza leale e antitrust
  • Protezione dei dati e rispetto della privacy
  • Trasparenza nella gestione della supply chain

Monitoraggio e Controllo del Rispetto del Codice

L’efficacia del Codice di Condotta dipende dalla capacità dell’azienda di monitorarne il rispetto da parte dei fornitori.

Le aziende possono adottare diversi strumenti di controllo, tra cui:

  • Audit periodici sui fornitori per verificare l’adozione degli standard.
  • Clausole contrattuali che prevedono sanzioni o interruzioni del rapporto commerciale in caso di violazioni.
  • Sistemi di whistleblowing per consentire ai dipendenti e ai collaboratori di segnalare pratiche non etiche.

L’Obbligo di Reporting di Sostenibilità e Impatti sulla Supply Chain

Il Dlgs 125/2024 impone alle grandi aziende di rendicontare l’impatto ambientale e sociale della propria attività, compresa la filiera di fornitura. Questo significa che il rispetto degli standard ESG da parte dei fornitori diventa un elemento chiave anche per il rispetto degli obblighi normativi.

Le aziende che adottano un Codice di Condotta ben strutturato possono quindi facilitare il processo di rendicontazione, migliorare la propria brand reputation e ridurre il rischio di non conformità alle normative europee.

 

L’adozione di un Codice di Condotta per i Fornitori non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per le imprese di migliorare la propria competitività e sostenibilità. Una gestione responsabile della supply chain contribuisce a rafforzare la fiducia dei clienti, degli investitori e delle istituzioni, oltre a garantire maggiore sicurezza e stabilità nelle relazioni commerciali.

Per implementare un Codice efficace, le aziende devono:

  • Definire criteri chiari e misurabili
  • Monitorare l’applicazione attraverso audit e verifiche
  • Coinvolgere i fornitori in un processo di miglioramento continuo

Un passo concreto verso una gestione etica e sostenibile della propria attività.

 

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