Il DM 28 aprile 2025 (GU n. 117, SO n. 18) ha confermato i criteri attraverso cui l’Agenzia delle Entrate formula la proposta di concordato preventivo biennale (CPB) per il periodo 2025–2026. Si tratta di un passaggio normativo cruciale per i contribuenti ISA: non un semplice adempimento, ma un’opportunità di pianificazione fiscale calibrata su dati predittivi e indicatori di affidabilità.
Criteri confermati e struttura della proposta
La metodologia ricalca quella prevista dal DM 14 giugno 2024, integrando:
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andamenti settoriali e macroeconomici;
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applicazione storica degli ISA;
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redditività media e individuale;
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dati dichiarati e acquisiti dall’Amministrazione.
L’obiettivo è proporre un reddito fiscalmente certo per il biennio, con vantaggi in termini di semplificazione e minori controlli, a fronte di un impegno dichiarativo vincolante.
Circostanze eccezionali e sospensione del CPB
In coerenza con il D.Lgs. 13/2024, art. 19, comma 2, la proposta perde efficacia se, per cause eccezionali, il reddito o il valore della produzione netta effettivo cala oltre il 50% rispetto al concordato. Le ipotesi ammesse sono:
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eventi calamitosi con stato di emergenza;
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danni gravi a locali e scorte, sospensione dell’attività per cause straordinarie;
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liquidazione, affitto d’azienda, sospensione formale dell’attività o della professione.
Riduzioni automatiche per eventi straordinari
È previsto un meccanismo di adeguamento per l’anno 2025, con abbattimenti automatici del reddito concordatario nei casi di sospensione dell’attività per:
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30-60 giorni → -10%;
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61-120 giorni → -20%;
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oltre 120 giorni → -30%.
Queste riduzioni sono calcolate dal software CPB, basandosi sulle autodichiarazioni del contribuente. Nessuna documentazione preventiva è richiesta: la logica è affidarsi a parametri verificabili ex post.
Graduazione della proposta per l’anno d’avvio
Per attenuare effetti distorsivi nel passaggio al nuovo biennio, l’eventuale maggior reddito per il 2025 rispetto al 2024 sarà conteggiato al 50%. Questo vale sia per l’IRPEF che per l’IRAP, con calcolo gestito direttamente dall’applicativo.
Due esempi pratici
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Impresa commerciale in crescita: una società che ha dichiarato €80.000 nel 2024 riceve proposta CPB per €100.000 nel 2025. Grazie alla regola di graduazione, la base imponibile sarà ridotta a €90.000. L’impresa beneficia di prevedibilità fiscale e minore esposizione a controlli, strategicamente utile per negoziazioni bancarie e piani di investimento.
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Professionista colpito da eventi straordinari: uno studio tecnico, con sospensione forzata di 75 giorni a causa di danni strutturali all’immobile, vede ridotto il reddito concordato del 20% rispetto alla proposta iniziale. La riduzione viene recepita senza necessità di ulteriori adempimenti.
Valutazioni strategiche
Il CPB 2025–2026, pur mantenendo le rigidità proprie di uno schema precompilato, offre un orizzonte di stabilità apprezzabile in un contesto economico variabile. Per coglierne il potenziale, occorre una lettura analitica della propria posizione fiscale pregressa e un confronto puntuale con gli indicatori di settore. È in questa fase che la consulenza integrata dello Studio Beneggi e Associati può rappresentare un fattore decisivo.
Non si tratta di “accettare o rifiutare”, ma di costruire un ragionamento. Il CPB diventa uno strumento di pianificazione solo se inserito in una strategia di lungo periodo, con piena consapevolezza degli scenari futuri.