Concordato preventivo e flat tax: come calcolare acconti e saldo

Il concordato preventivo biennale, come delineato dal Dlgs 13/2024 e successivamente modificato dal Dlgs 108/2024, introduce nuove modalità per la gestione degli acconti e del saldo delle imposte, soprattutto in presenza dell’opzione per la flat tax incrementale. Questa novità normativa mira a fornire un quadro più flessibile e vantaggioso per i contribuenti che decidono di aderire al concordato.

Per il 2024, che è il primo anno di adesione al concordato, il versamento degli acconti avviene secondo regole specifiche:

  • Metodo storico con maggiorazione:
    • Irpef: Se l’acconto si basa sul reddito dichiarato per il 2023, viene applicata una maggiorazione del 10% della differenza positiva tra il reddito concordato e quello dichiarato l’anno precedente.
    • Irap: Se l’acconto è calcolato sul valore della produzione netta dichiarato nel 2023, si applica una maggiorazione del 3% sulla differenza positiva tra il valore concordato e quello dichiarato.
  • Metodo del periodo in corso:
    • Se si opta per il calcolo dell’acconto basato sul reddito del 2024, la seconda rata sarà la differenza tra l’acconto complessivo dovuto e quanto già versato con la prima rata calcolata secondo le regole ordinarie.

Le maggiorazioni devono essere versate entro il 30 novembre 2024.

Flat tax incrementale e coordinamento

La flat tax incrementale è un regime opzionale che permette di applicare un’imposta sostitutiva sul reddito incrementale rispetto al 2023. Le aliquote variano in base al punteggio ISA:

  • 10% per punteggi ISA tra 8 e 10.
  • 12% per punteggi ISA tra 6 e 8.
  • 15% per punteggi ISA inferiori a 6.

Per i contribuenti in regime forfettario, l’aliquota può scendere al 10%, e per le start-up dal 5% al 3%.

Convenienza e strategie

Optare per la flat tax incrementale può risultare conveniente per quei contribuenti che prevedono un significativo aumento del reddito rispetto all’anno precedente, poiché l’imposta sostitutiva si applica solo sulla differenza positiva tra il reddito concordato e quello precedente. Tuttavia, è importante considerare che il versamento degli acconti sull’intero reddito concordato potrebbe risultare superfluo se poi si decide di applicare la flat tax al saldo, creando un potenziale credito d’imposta

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