Il mercato italiano dell’influencer marketing, atteso a superare i 370 milioni di euro nel 2025, rappresenta una leva promozionale potente ma ancora fragile sotto il profilo normativo. Per le imprese, collaborare con influencer e content creator significa oggi affrontare scelte contrattuali complesse, che implicano ricadute fiscali, previdenziali e giuslavoristiche rilevanti. Ignorare queste dinamiche può trasformare una strategia di visibilità in una fonte di contenziosi e costi non previsti.
L’Inps ha affrontato il tema nella circolare n. 44 del 19 febbraio 2025, individuando differenti regimi previdenziali applicabili a seconda delle caratteristiche dell’attività svolta. In particolare, ha riconosciuto un nuovo codice Ateco (73.11.03), dedicato agli influencer e content creator, inquadrando l’attività come professionale. Tuttavia, come accaduto per le piattaforme digitali nel food delivery, l’assenza di una cornice legislativa dedicata genera ambiguità, soprattutto in presenza di collaborazioni strutturate.
Scelte contrattuali e conseguenze operative
Le aziende devono distinguere, con attenzione, tra le possibili formule contrattuali:
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Lavoro autonomo professionale: quando l’influencer agisce in modo indipendente, senza vincoli, con iscrizione alla Gestione Separata Inps.
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Attività d’impresa: se prevale l’elemento organizzativo, con iscrizione alla Gestione Commercianti.
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Lavoro dello spettacolo: per attività artistiche, con iscrizione al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo.
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Collaborazioni etero-organizzate: quando l’azienda impartisce istruzioni su contenuti, frequenza e canali, con obbligo contributivo come per i dipendenti.
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Rapporto di agenzia: nei casi in cui l’influencer promuove stabilmente prodotti in un’area (anche digitale) e riceve provvigioni, con iscrizione all’Enasarco.
Esempio 1 – Micro-influencer sotto controllo aziendale
Un brand affida a un influencer locale la promozione dei propri prodotti. L’accordo prevede che i contenuti vengano approvati dall’azienda prima della pubblicazione, con specifici vincoli su date, orari e canali da utilizzare. In questo caso, si configura una collaborazione etero-organizzata: la mancanza di potere disciplinare esclude il lavoro subordinato, ma la rigida struttura operativa impone l’applicazione dell’art. 2 del Dlgs 81/2015, con obblighi contributivi assimilabili al lavoro dipendente.
Esempio 2 – Influencer con codice sconto e provvigioni
Un altro brand affida a un influencer un codice sconto personalizzato da promuovere presso i propri follower. In cambio, l’influencer percepisce una percentuale su ogni vendita tracciata con quel codice. I contenuti sono pubblicati con regolarità, su un’area definita (es. un target geografico o demografico specifico). Il Tribunale di Roma (sentenza 2615/2024) ha qualificato questo tipo di rapporto come agenzia, imponendo iscrizione all’Enasarco e versamento dei contributi specifici.
Importanza del contratto
Il contratto non è una formalità, ma lo strumento cruciale per definire le regole del gioco. Un accordo ben strutturato deve:
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riflettere la reale natura del rapporto
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individuare correttamente la gestione previdenziale di riferimento
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tutelare l’azienda da eventuali accertamenti e contestazioni
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gestire la determinazione del compenso, gli obiettivi e la rendicontazione
Ogni superficialità nella fase contrattuale può trasformarsi in oneri economici elevati, in termini di contributi non versati, sanzioni e danni reputazionali.
In questo contesto, rivolgersi a uno studio con competenze trasversali come Beneggi e Associati significa prevenire i rischi e valorizzare l’influencer marketing come strumento strutturato e conforme. Il nostro approccio integra visione strategica, interpretazione normativa e capacità di costruire soluzioni contrattuali su misura, orientate alla sostenibilità economica e alla solidità legale.