L’attività di adeguamento dell’impresa a Industria 4.0 può essere agevolata con il credito di imposta per l’innovazione del piano Transizione 4.0.
Il Mise conferma come le agevolazioni permettono alle imprese di coprire tutto il ciclo dell’investimento.
Ai contributi previsti nel 2021 fino al 50% per l’acquisto di beni 4.0, ai contributi del 20% per l’acquisto di software di gestione, ai contributi fino al 40% per la formazione 4.0, si aggiunge il credito di imposta per l’innovazione, utilizzabile per adeguare l’impresa alle novità introdotte con gli investimenti 4.0.
Questo prevede un’agevolazione del 10% per i costi sostenuti nel 2020 e del 15% per quelli del 2021.
Questo strumento riporta in primo piano il personale che deve utilizzare le nuove tecnologie e deve collaborare a renderle fruibili all’interno dell’impresa. È importante per le imprese conteggiare il costo delle persone che hanno dedicato parte del tempo alla riorganizzazione in ottica 4.0 e i costi di consulenza che sono stati sostenuti.
A questi si possono aggiungere i costi relativi ai beni materiali e ai software utilizzati nelle attività di innovazione tecnologica e quelli relativi a materiali, forniture e altri prodotti analoghi utilizzati.
Le imprese possono quindi ripensare la propria azienda in ottica 4.0 senza che un solo costo tra quelli previsti rimanga scoperto dalle agevolazioni Transizione 4.0. Se i il costo per l’acquisto dei macchinari 4.0 rappresenta generalmente la fetta maggiore di investimento, il successo della trasformazione 4.0 non può prescindere dal coinvolgimento del personale, sia in termini di riorganizzazione delle procedure operative sia in termini di adeguamento delle competenze.
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