Il cosiddetto “Bonus Sanificazione stabilisce la possibilità di accedere ad un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute dalle imprese per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, in relazione alle nuove norme per il contrasto alla diffusione del coronavirus.
L’incentivo è rivolto a tutti i “soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione”, vale a dire ad aziende e liberi professionisti.
Per ciascun beneficiario è prevista la possibilità di portare in detrazione, nell’anno di imposta 2020, una somma totale pari a un massimo di 20mila euro.
L’incentivo copre esclusivamente le operazioni di sanificazione. Questo termine non fa riferimento alle normali attività di manutenzione e pulizia di uffici ed altri luoghi di lavoro (la cui frequenza dovrà comunque essere aumentata stando alle nuove disposizioni), ma a specifiche attività di igienizzazione e disinfezione, che hanno come obiettivo quello di abbattere la carica microbica presente negli ambienti (nell’aria, sulle superficie, sugli strumenti di lavoro, ecc.), riportandola entro valori standard considerati compatibili con la salute delle persone. Rientrano tra i trattamenti di sanificazione per aziende coperti dalle agevolazioni del Decreto Cura Italia:
- gli interventi di sanificazione con nebulizzazione di agenti chimici disinfettanti;
- gli interventi di sanificazione basati sull’impiego di generatori di ozono.
L’accesso al Bonus Sanificazione è subordinato alla scelta di professionisti regolarmente abilitati. Occorre verificare che la ditta incaricata dell’intervento risulti in possesso dei requisiti imposti dal D.M. 274/1997 lettera E, accertati dalla Camera di Commercio competente.
Il credito d’imposta al 50% per l’acquisto di DPI e altri dispositivi di sicurezza
Gli incentivi messi in campo dal Governo per supportare piccole e medie imprese nel complesso percorso di adeguamento alle nuove misure di sicurezza anti-coronavirus sono state ampliate con il cosiddetto “Decreto Liquidità” di aprile: sarà possibile usufruire del credito d’imposta del 50% portando in detrazione anche la metà di quanto speso per dotare l’ufficio o l’azienda di mascherine FFP2 e/o FFP3, ma anche di guanti, calzari, occhiali e visiere protettive e tute anti – contaminazione. Tra i materiali inclusi dal bonus fiscale, figurano anche altre categorie di articoli. Ad esempio, trovano spazio dispositivi quali elementi divisori in plexiglass, vetri di protezione ed altri strumenti utili per tutelare gli operatori (si pensi ad esempio a casse e banconi, ma anche a reception e postazioni di segreteria e, più in generale, a tutte le attività lavorative che prevedono un contatto diretto con il pubblico).
Infine, sarà possibile portare in detrazione anche le spese per l’acquisto di soluzioni e gel disinfettanti per le mani, presidi che dovranno essere sempre presenti all’interno di uffici, locali e attività commerciali in genere.
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