L’agevolazione è collegata ai processi di internazionalizzazione, non spettando quindi nel caso di partecipazione a fiere nazionali.
Il credito d’imposta è accordato a quelle imprese – Pmi in particolare – esistenti al 1° gennaio 2019 ed è riconosciuto, per il periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del Dl (quindi il 2019 per i soggetti con esercizio solare) nella misura del 30% fino a un massimo di 60mila euro.
Esso è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo pari a 5 milioni di euro per il 2020. Il credito d’imposta è riconosciuto per le spese di partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore che si svolgono all’estero per:
- le spese per l’affitto degli spazi espositivi;
- l’allestimento dei medesimi spazi;
- le attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione, connesse alla partecipazione.
Quindi si tratta di tutte quelle spese che sono strettamente connesse alla manifestazione fieristica, da un lato come costo dello stand e relativo allestimento, dall’altro come attività pubblicitaria della partecipazione alla fiera stessa.
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Dl sarà emanato un decreto Mise, di concerto con il Mef, su:
- le tipologie di spese ammesse al beneficio;
- le procedure per l’ammissione al beneficio, che avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle relative domande;
- l’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore per cui è ammesso il credito di imposta;
- le procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo dei crediti d’imposta.
Il meccanismo di assegnazione avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle relative domande.
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