Debito non pagato, cancellazione Crif

Il mancato pagamento delle rate di un finanziamento o del rimborso della carta di credito, comporta, tra le altre conseguenze, la segnalazione in Crif, cioè nella banca dati di informazione creditizia. Ciò significa che banche, società finanziarie e altri intermediari del credito, accedendo al sistema Eurisc, vengono avvertite che il debitore (identificato con nome, cognome, data di nascita e codice fiscale) è un “cattivo pagatore”.

Le informazioni creditizie non possono tuttavia restare registrate per sempre. Esistono, infatti, dei limiti temporali che Crif deve rispettare nella conservazione dei dati. Chi si ritrova ad avere un debito non pagato, può chiedere la cancellazione Crif, a determinate condizioni che a breve esamineremo.

In Crif non sono segnalati solo i dati negativi, ma anche le posizioni neutre e addirittura i dati positivi. In sostanza, la banca dati Crif raccoglie tutte le informazioni sui finanziamenti e i prestiti contratti da persone fisiche e aziende, sia nel caso in cui il pagamento delle rate è regolare, sia quando vi sono inadempimenti e morosità.

La Crif è un soggetto privato che gestisce un sistema di informazione creditizia (Sic), cioè una banca dati in cui confluiscono i dati relativi alle esposizioni debitorie nei confronti delle banche o qualsiasi altro intermediario finanziario; per esempio: richieste di mutui, prestiti, fidi, carte di credito, carte revolving, cessioni del quinto ecc. La Crif non va confusa con la Cai, cioè la Centrale di allarme interbancaria, che è una banca dati pubblica gestita dalla Banca d’Italia. Si tratta di un archivio informatizzato in cui sono segnalate le informazioni relative agli assegni bancari e postali e alle carte di pagamento.

La banca dati Crif contiene sia informazioni positive che negative su qualunque soggetto abbia contratto un finanziamento o prestito. Del resto, nel momento in cui si sottoscrive un mutuo, un fido o una cessione del quinto, si contrae immediatamente un debito, da saldare secondo il piano di dilazione stabilito dalla banca o dalla finanziaria. I debiti segnalati in Crif sono solo quelli originati da finanziamenti o prestiti: mutui, prestiti, fidi, carte di credito, carte revolving, cessioni del quinto ecc. Non rientrano, quindi, in Crif: gli assegni, le cambiali, le fatture non pagate, le bollette telefoniche o di acqua, luce e gas, le cartelle esattoriali, le multe stradali, i debiti con il Fisco.

Esistono dei tempi di permanenza in Crif dei dati relativi a finanziamenti e prestiti, decorsi i quali la cancellazione è automatica.

In particolare, i tempi di conservazione in banca dati sono i seguenti:

  • se si chiede un finanziamento e la richiesta è in corso di valutazione
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