Il Decreto Flussi 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 231/2023, determinando le quote di ingresso per cittadini stranieri in Italia per lavoro subordinato e autonomo nel triennio 2023-2025. Questo decreto è stato attuato in seguito all’approvazione del Decreto Legge 20/2023 (Legge 50/2023) e rappresenta una pietra miliare nella gestione dell’immigrazione legale in Italia.
Una delle novità significative di questo decreto è la riattivazione delle quote specifiche riservate a colf (colf domestici) e badanti, che ammontano a 9.500 unità per ciascun anno del triennio. Questa decisione è volta a regolamentare l’ingresso di lavoratori domestici stranieri per garantire una gestione più efficace di questa categoria di lavoro.
Le quote d’ingresso sono stabilite in base alle esigenze del mercato del lavoro, analizzate dal Ministero del Lavoro in collaborazione con le organizzazioni sindacali. Questo approccio consente una pianificazione più a lungo termine, differenziandosi dalle quote annuali precedenti.
In generale, il Decreto Flussi prevede un totale di 136.000 unità per l’anno 2023, 151.000 unità per l’anno 2024 e 165.000 unità per l’anno 2025 per motivi di lavoro subordinato e autonomo.
Inoltre, sono previste quote specifiche per lavoratori in settori chiave come l’autotrasporto merci, l’edilizia, il turismo-alberghiero, la meccanica, le telecomunicazioni e molti altri. Queste quote variano per ogni anno del triennio e sono influenzate dagli accordi di cooperazione migratoria stipulati tra l’Italia e diversi paesi, come Albania, Algeria, India e molti altri.
Le istanze di nulla osta dovranno essere presentate in date specifiche, a partire dal 2 dicembre 2023, per diversi gruppi di lavoratori. È importante tenere presente che i termini per la presentazione delle richieste di nulla osta per gli anni 2024 e 2025 inizieranno nel febbraio di ciascun anno.
In sintesi, il Decreto Flussi 2023 rappresenta un importante strumento per la gestione dell’immigrazione legale in Italia, con quote specifiche per varie categorie di lavoratori, inclusi colf e badanti. La sua approvazione riflette l’impegno del governo italiano nel regolamentare l’ingresso di lavoratori stranieri per contribuire alle esigenze del mercato del lavoro nazionale.
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