Costruzioni, industria estrattiva, acqua e gestione dei rifiuti, industria energetica e manifatturiera sono tra gli ambiti settoriali caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità della media nazionale, nei quali è possibile assumere le donne, nel 2021, fruendo degli sgravi contributivi. Il Decreto interministeriale n. 234 del 16 ottobre 2020 ha individuato, per l’anno 2021, i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% il valore medio annuo, per l’applicazione degli incentivi all’assunzione previsti dall’art. 4, commi 8-11, della Legge 92/2012.
L’art. 4, commi 8 – 11, della L. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero), ha introdotto, a decorrere dal 1° gennaio 2013, un nuovo incentivo per le assunzioni delle seguenti categorie di lavoratori:
L’incentivo, come sopra ricordato, consiste nella riduzione del 50% dei contributi previdenziali dovuti all’INPS dai datori di lavoro in relazione alla quota a loro carico (resta dovuta per intero la contribuzione a carico lavoratore), in relazione ad assunzioni, con contratto di lavoro subordinato di un lavoratore o di una lavoratrice appartenente alle predette categorie. La durata delle agevolazioni è così prevista:
Ai fini del riconoscimento dell’incentivo, la trasformazione a tempo indeterminato deve intervenire entro la scadenza del beneficio.
Tra le fattispecie che riconoscono i benefici contributivi, c’è quella che fa riferimento alle donne, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, che vengono occupate in professioni o settori economici dove è rilevante la disparità tra i sessi.
La fruizione degli incentivi non trova automatica applicazione solo sulla base dell’assunzione della lavoratrice, ma è subordinata:
Per fruire dell’incentivo tutti i datori di lavoro interessati devono inoltrare apposita comunicazione all’INPS.
Il decreto interministeriale 16/10/2020 ha individuato i seguenti settori in cui il tasso di disparità uomo-donna supera almeno del 25% la disparità media: agricoltura; industria (costruzioni; industria estrattiva; acqua e gestione rifiuti; industria energetica, industria manifatturiera); servizi (trasporto e magazzinaggio; informazione e comunicazione; servizi generali della PA). Invece, in merito alle professioni, si segnalano le seguenti che presentano una percentuale di disparità elevata: gli ufficiali delle forze armate; i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento; gli artigiani e gli operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; gli imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende; gli agricoltori e gli operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia; ecc.