Emissione di una fattura elettronica con data errata: conseguenze e regolarizzazione

 

L’emissione di una fattura elettronica con data errata rappresenta una violazione formale.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito come procedere in questi casi, definendo le sanzioni applicabili e il processo di regolarizzazione attraverso il ravvedimento operoso.

 

Il caso

Un contribuente forfettario ha emesso e inviato cinque fatture elettroniche nel 2024. La fattura numero 5, emessa il 28 marzo 2024, è stata correttamente inviata al sistema di interscambio nella stessa data. Tuttavia, la fattura numero 6, emessa anch’essa il 28 marzo 2024, riportava erroneamente la data del 28 febbraio 2024. Questa fattura è stata inviata al sistema di interscambio il 28 marzo 2024. Il contribuente si chiede come trattare questo errore: se si tratta di una violazione formale soggetta a sanzione e quale procedura seguire per la correzione.

L’errata indicazione della data di una fattura è considerata una “violazione formale” ai sensi dell’articolo 6, comma 1, ultimo periodo, del Dlgs 471 del 1997. A differenza delle violazioni meramente formali, che non sono sanzionabili, la violazione formale relativa alla data della fattura è soggetta a sanzione.

La sanzione per una violazione formale di questo tipo è fissata a 250 euro. Tuttavia, se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni tramite il ravvedimento operoso, la sanzione si riduce a un nono dell’importo, ossia 27,78 euro.

 

Procedura di regolarizzazione

La procedura di regolarizzazione comprende i seguenti passaggi:

  1. Emissione della Nota di Credito: Stornare la fattura errata emettendo una nota di credito che annulli la fattura con la data sbagliata.
  2. Emissione della Fattura Corretta: Emissione di una nuova fattura con la data corretta.
  3. Pagamento della Sanzione Ridotta: Versare l’importo di 27,78 euro, che corrisponde a un nono della sanzione di 250 euro, entro 90 giorni dall’errore, in conformità con l’articolo 13, comma 1, lettera a-bis) del Dlgs 472 del 1997.

 

Esempio

Se il contribuente emette la nota di credito e la nuova fattura con la data corretta, e regolarizza la situazione entro 90 giorni dall’emissione della fattura errata, pagherà una sanzione di 27,78 euro invece di 250 euro.

 

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