La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità in tema di welfare aziendale e fringe benefit. Tra le principali agevolazioni spiccano esenzioni fiscali per i neoassunti che trasferiscono la residenza e incrementi per i lavoratori con figli a carico. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.
Novità
La proroga della disciplina agevolativa per i fringe benefit riguarda il triennio 2025-2027. La misura prevede:
- Esenzione fiscale e contributiva per compensi in natura fino a 1.000 euro annui.
- Aumento della soglia a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico, includendo figli naturali, adottivi, affiliati e affidati.
Tipologie di benefit agevolati:
- Buoni spesa.
- Rimborso utenze domestiche (acqua, energia elettrica e gas).
- Spese per l’affitto o interessi sul mutuo dell’abitazione principale.
L’incremento a 2.000 euro è applicabile solo se i lavoratori dichiarano il diritto al beneficio, indicando il codice fiscale dei figli a carico, e il datore di lavoro informa le rappresentanze sindacali unitarie, se presenti.
Agevolazioni per i neoassunti fuori zona
Una misura innovativa riguarda i lavoratori assunti a tempo indeterminato nel 2025. Per loro, è prevista l’esenzione fiscale per somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro relative a:
- Canoni di locazione.
- Spese di manutenzione dei fabbricati.
Condizioni per accedere:
- Contratto a tempo indeterminato (full-time, part-time o apprendistato).
- Reddito da lavoro dipendente ≤ 35.000 euro nel 2024.
- Trasferimento della residenza nel Comune della sede di lavoro distante oltre 100 km dalla precedente residenza.
L’esenzione è valida per due anni, con un massimo di 5.000 euro annui (10.000 euro totali), e non concorre alla base imponibile contributiva.
Combinazione delle agevolazioni
Le misure possono essere cumulate. Ad esempio, un lavoratore fuori zona con figli a carico può beneficiare sia del limite di esenzione per i fringe benefit (2.000 euro) sia di quello per le somme legate all’abitazione (5.000 euro annui). Il totale cumulabile in un biennio raggiunge i 14.000 euro.
Rilevanza ai fini ISEE e previdenziali
Le somme agevolate, pur non essendo imponibili fiscalmente, rilevano ai fini dell’ISEE e si computano per l’accesso a prestazioni previdenziali e assistenziali. I lavoratori dovranno fornire una dichiarazione attestante la residenza precedente, secondo quanto previsto dal DPR 445/2000.