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Fattura elettronica, i nuovi codici errore dal 1 ottobre

 

Dal 1° ottobre le specifiche tecniche da utilizzare per generare il tracciato Xml dell’e-fattura sono aggiornate alla versione 1.7.1.

 

Oltre all’aggiornamento di alcuni codici di controllo e all’introduzione di nuovi, correlati alle figure degli operatori economici coinvolti nelle operazioni documentate, il contenuto del blocco informativo relativo agli altri dati gestionali è stato ampliato e ed è stato variato anche lo schema Xsd della fattura ordinaria, introducendo un nuovo tipodocumento TD28, necessario a comunicare le operazioni di acquisto di beni da San Marino per le quali sono state ricevute fatture cartacee con indicazione dell’Iva.

 

Con la finalità di completare la rappresentazione delle operazioni di estrazioni dal deposito Iva, riportando in fattura il riferimento al corretto periodo di imposta dell’operazione, nel blocco informativo «Altridatigestionali» andrà valorizzato con la stringa «Nell’Anno» se l’estrazione avviene nello stesso periodo d’imposta in cui è stata effettuata l’immissione o l’acquisto del bene custodito in deposito; «AnniPreced» in caso contrario.

Inoltre, per le operazioni correlate a documenti assicurativi o bancari ovvero emessi da soggetti operanti nel terzo settore le quali, pur formalmente soggette a imposta di bollo, non devono esserlo per disposizione normativa, andranno valorizzate le stringhe previste (NB1, NB2 e NB3). Andrà riportata in fattura l’informazione dell’avvenuto versamento con modello F24, in sede di liquidazione periodica Iva, dell’imposta a debito indicando «F24».

 

Il tracciato Xml trasmesso al Sistema di interscambio viene sottoposto da una serie di controlli non solo di natura sostanziale, relativi alla presenza degli elementi di matrice fiscale necessari, ma anche quanto alla conformità delle caratteristiche tecniche del file fattura.

 

In caso di superamento dei controlli, il file viene recapitato al cessionario/committente; se si riscontra un errore, la fattura viene invece scartata entro 5 giorni dall’invio con ricevuta al cedente/prestatore. Il documento in questo caso è considerato come non emesso e, pertanto, non si deve creare e trasmettere a Sdi una nota di variazione a credito per annullare la fattura scartata, essendo eventualmente necessaria una variazione contabile interna al gestionale utilizzato. Dal 1° ottobre 2022, è stato innanzitutto introdotto un nuovo controllo con codice 476, con cui si verifica che nell’identificativo Paese dell’emittente e del destinatario della fattura non sia presente, contemporaneamente, un valore diverso da IT. Per fatture per autoconsumo o per cessioni gratuite di beni senza rivalsa, documentate con il TD27, così come per splafonamento dell’esportatore abituale con il TD21, verrà generato un errore in presenza dei controlli con codice 471 e 472 quando in fattura viene riportato un cedente diverso dal cessionario. Inoltre non si potrà indicare in fattura lo stesso soggetto sia come cedente che come cessionario per tutti gli altri tipidocumento, compreso quello utilizzato per la fattura ordinaria TD01, con le uniche esclusioni dei TD22 e TD23 relativi alle estrazioni di beni da deposito con e senza versamento dell’imposta.

Operazioni di autoconsumo e splafonamenti dovranno essere quindi documentati con i previsti tipidocumento, non potendo più essere utilizzato anche il “generico” tipodocumento fattura TD01, pena lo scarto della fornitura. La richiamata esclusione dei TD22 e TD23 dalla operatività del controllo circa la coincidenza di cedente e cessionario costituisce un elemento di assoluto valore: la sua applicazione avrebbe in questi casi determinato, ad esempio, la necessità di emettere, a fronte di una unica estrazione, tante fatture correlate alle originarie introduzioni in deposito da parte dei diversi fornitori.

 

Infine, una precisazione è stata introdotta con riguardo al codice 401: l’indicazione di una aliquota Iva diversa da zero e con presenza dell’elemento «Natura» non è mai ammessa se non nel caso delle operazioni in reverse charge interno, per le quali l’acquirente abbia deciso, in via facoltativa, di inviare il flusso integrativo a Sdi utilizzando il tipodocumento TD16.

 

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