Con lo scambio di lettere fra i ministeri competenti diventa realtà la fattura elettronica nell’interscambio italo-sammarinese. L’accordo è stato formalizzato il 26 maggio.
È comunque previsto un periodo transitorio. Dal 1° ottobre 2021 potranno infatti essere emesse fatture elettroniche, ma l’accordo prevede che continuino a essere accettate fatture analogiche, scattando l’obbligo dell’e-fattura solo dal 1° luglio 2022. Dal comunicato del Mef emerge che la moratoria vale sia per i fornitori nazionali, sia per quelli della repubblica sammarinese che dovranno dotarsi del codice destinatario necessario per il funzionamento del sistema. In ogni caso, l’architettura ideata implica che, oltre allo SdI, sia coinvolto nel processo di trasmissione delle fatture elettroniche anche l’ufficio tributario di San Marino.
In pratica, a differenza del processo di fatturazione domestico, il rapporto non è “a tre”, fornitore- SdI-cessionario, ma sostanzialmente “a quattro”. L’ufficio tributario sammarinese, infatti, rappresenta il nodo che, da un lato, dialoga con lo SdI e dall’altro s’interfaccia con gli operatori di tale paese. Le fatture emesse dall’Italia saranno convalidate dall’ufficio tributario estero e inoltrate al cessionario sammarinese, dandone informazione al sistema d’interscambio nazionale. Altrettanto avviene per le fatture emesse dai fornitori di San Marino che, all’esito positivo del controllo da parte dell’ufficio locale, sono inviate telematicamente allo SdI e messe a disposizione del cessionario residente. Degli obblighi comunicativi sull’interscambio dovrebbe occuparsi l’ufficio tributario sammarinese per le operazioni con fattura cartacea. Se ne potrebbe dedurre che detti obblighi non sussistono in caso di fatturazione elettronica.
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