Dal 1° gennaio 2024, l’obbligo di fatturazione elettronica viene esteso ai contribuenti a regime forfettario e ai cosiddetti “regimi dei minimi”, secondo le disposizioni del D.L. 36/2022. Questa mossa si inserisce nel quadro della riforma fiscale legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a combattere l’evasione fiscale attraverso la riduzione del tax gap.
Contribuenti Interessati
La fatturazione elettronica diventa obbligatoria anche per i contribuenti che non superano i 25.000 euro di ricavi o compensi. Sono inclusi:
– Soggetti a regime forfettario (Legge 190/2014)
– Soggetti che beneficiavano del vecchio regime dei minimi (D.L. 98/2011), nonostante sia stato abrogato dal 2016.
Non sono tenuti all’emissione di fattura elettronica i contribuenti che emettono fatture verso soggetti non residenti o stabiliti fiscalmente al di fuori dell’Italia. È previsto anche un esonero per tutto il 2024 per gli operatori sanitari che erogano prestazioni alle persone fisiche.
Modalità di Emissione e Gestione della Fatturazione Elettronica
I contribuenti possono optare per:
– Il servizio gratuito fornito dall’Agenzia delle Entrate, accessibile dall’area riservata del suo sito web.
– Programmi di fatturazione elettronica disponibili sul mercato, generalmente a pagamento.
Le fatture devono utilizzare:
– Il codice “RF19” per indicare il regime fiscale.
– Il codice “N2.2” per operazioni non soggette a IVA.
– “TD01” (fattura) o “TD06” (parcella) per il tipo di fattura.
Imposta di Bollo
Per le operazioni superiori a 77,47 euro è dovuta l’imposta di bollo di 2 euro, che deve essere gestita telematicamente tramite il portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate.
Ricezione e Conservazione delle Fatture
Le fatture elettroniche possono essere ricevute tramite:
– Casella PEC.
– Area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate.
– Software di fatturazione.
È obbligatoria la conservazione digitale delle fatture per 10 anni, in conformità alle norme vigenti.
Sanzioni
Le sanzioni per la mancata emissione della fattura elettronica variano da 250 a 2.000 euro, e possono includere percentuali calcolate sui corrispettivi non documentati o non registrati.
Abolizione della Certificazione Unica (CU)
A partire dal 2024, è abrogato l’obbligo per i sostituti di imposta di emettere la Certificazione Unica per i compensi corrisposti a soggetti forfettari o in regime dei minimi, semplificando gli adempimenti fiscali per queste categorie.
Implicazioni per i Contribuenti
Questa estensione del regime di fatturazione elettronica riguarda almeno mezzo milione di contribuenti e rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione completa del sistema fiscale italiano. Nonostante le sfide iniziali, come l’adattamento ai nuovi sistemi e l’assorbimento dei costi legati all’adozione di software di fatturazione elettronica, il cambiamento è progettato per aumentare la trasparenza e ridurre le opportunità di evasione fiscale.