Fuori campo IVA nel 2025 le prestazioni verso associati: cosa cambia per gli enti associativi e sportivi

Il Decreto Milleproroghe 2025 ha confermato il rinvio al 2026 dell’applicazione dell’esenzione IVA per i corrispettivi specifici ricevuti dagli enti associativi per le prestazioni rese ai propri soci, associati e partecipanti.

Questa proroga consente agli enti del Terzo Settore e sportivi dilettantistici di continuare a operare senza applicare l’IVA sulle attività svolte nei confronti dei propri iscritti. Tuttavia, dal 1° gennaio 2026, queste operazioni rientreranno in un nuovo regime di esenzione, con conseguenti obblighi amministrativi e fiscali per le associazioni coinvolte.

Cosa prevede il Milleproroghe 2025 per le associazioni?

La proroga concessa dal Decreto Milleproroghe stabilisce che per tutto il 2025:

  • Le prestazioni effettuate nei confronti di soci, associati e partecipanti da enti associativi restano fuori campo IVA.
  • Le quote associative ordinarie continuano a non essere soggette all’imposta, in quanto non configurano un corrispettivo per una specifica prestazione.
  • Le quote differenziate per categoria di soci dovranno essere analizzate caso per caso per verificare se rientrano nel regime IVA.
  • Le prestazioni occasionali rese dagli enti associativi non saranno attratte nel regime IVA.

Quali enti sono interessati dal rinvio?

Il rinvio al 2026 riguarda tutti gli enti associativi che operano in Italia, in particolare:

  • Enti del Terzo Settore (ETS)
  • Associazioni culturali, assistenziali, politiche e sindacali
  • Associazioni di promozione sociale (APS)
  • Associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD)
  • Enti religiosi riconosciuti

Tutti questi enti beneficeranno di un ulteriore anno senza obblighi IVA sulle attività istituzionali, potendo così adeguarsi gradualmente alle nuove normative in vigore dal 1° gennaio 2026.

Differenza tra “fuori campo IVA” ed “esenzione IVA”

📌 Attuale regime (fino al 31 dicembre 2025)

  • Le prestazioni rese dagli enti associativi nei confronti di soci e tesserati sono escluse dal campo di applicazione IVA (fuori campo IVA).
  • Questo significa che non devono essere documentate fiscalmente, né essere soggette a registrazione ai fini IVA.

📌 Nuovo regime (dal 1° gennaio 2026)

  • Le stesse operazioni saranno considerate esenti IVA.
  • L’esenzione comporta che gli enti dovranno aprire una partita IVA, emettere fattura elettronica e tenere le scritture contabili.
  • Gli enti esenti non potranno detrarre l’IVA sugli acquisti, generando un possibile aggravio di costi.

Implicazioni operative per gli enti associativi

La proroga permette alle associazioni di prepararsi alle nuove regole senza dover immediatamente implementare i seguenti adempimenti:

  • Apertura della partita IVA
  • Emissione delle fatture elettroniche per le operazioni verso soci
  • Registrazione contabile e dichiarazione IVA periodica
  • Obblighi di rendicontazione e tracciabilità fiscale più stringenti

L’attesa di possibili interventi di semplificazione, in particolare per gli enti di piccole dimensioni, è un aspetto fondamentale da monitorare nei prossimi mesi.

Cosa devono fare gli enti associativi nel 2025?

📌 Monitorare l’evoluzione normativa
Il passaggio all’esenzione IVA è solo posticipato, non eliminato. È essenziale tenersi aggiornati sulle eventuali misure di semplificazione per gli enti di minori dimensioni.

📌 Valutare l’impatto dell’esenzione IVA dal 2026
Le associazioni devono analizzare la loro struttura e capire se l’applicazione dell’IVA dal 2026 comporterà un aggravio di costi per l’impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti.

📌 Organizzare la gestione amministrativa e fiscale
Chi non ha mai gestito obblighi IVA dovrà iniziare a familiarizzare con le nuove regole e considerare l’eventuale necessità di un supporto contabile professionale.

📌 Valutare modifiche statutarie
Alcuni enti potrebbero valutare di rivedere le modalità di adesione e di contribuzione da parte dei soci per ridurre l’impatto fiscale dell’esenzione IVA.

Grazie alla proroga del Milleproroghe 2025, le associazioni potranno continuare a operare senza applicazione dell’IVA fino alla fine dell’anno. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2026, entrerà in vigore il nuovo regime di esenzione IVA, che comporterà obblighi fiscali più onerosi.

 

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