Gestione dei cash flow e relazione bancaria: l’impatto strategico del “past due” a 30 giorni

Il nuovo meccanismo “past due” impone un controllo strategico del cash flow. Ecco perché non è solo un tema contabile.

Nel contesto attuale, la gestione dei flussi di cassa è diventata una delle leve più sensibili nel rapporto tra impresa e sistema bancario. Non si tratta più solo di sapere “quanti soldi ci sono in cassa”, ma di capire quando entrano e quando devono uscire, e soprattutto come questo ritmo influenzi il giudizio che la banca formula sull’affidabilità dell’impresa. Il nuovo paradigma del “past due a 30 giorni” lo dimostra: un ritardo minimo può tradursi in un default segnalato, con conseguenze reali e immediate sull’accesso al credito.

La nuova soglia di attenzione: cosa significa “past due a 30 giorni”

Con l’adeguamento alle disposizioni dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) e della Banca Centrale Europea, dal 2021 le banche sono obbligate a classificare automaticamente come in default un’impresa che, per oltre 30 giorni consecutivi, presenti una esposizione arretrata pari almeno all’1% del totale verso quel gruppo bancario. È un meccanismo tecnico, ma con impatto potenzialmente devastante se non governato.

Si pensi a un’impresa che, per un semplice scostamento nei tempi di incasso e pagamento, ritarda una rata di leasing o una fornitura. Se l’importo è superiore all’1% del debito complessivo verso la banca e il ritardo supera i 30 giorni, la banca è obbligata a segnalarlo come situazione di default.

Non è una valutazione discrezionale, non c’è spazio per le spiegazioni: è un algoritmo. E da quel momento, si aprono le conseguenze:

  • Revisione in peggio del rating interno bancario;
  • Blocco di nuove linee o fidi in essere;
  • Difficoltà ad accedere ad agevolazioni o moratorie;
  • Peggioramento della posizione in Centrale Rischi di Banca d’Italia.

Esempio concreto: come un ritardo di 2.800 euro può bloccare una crescita

Prendiamo una PMI lombarda del settore metalmeccanico, in forte espansione e con nuovi contratti acquisiti. Per una temporanea sovrapposizione tra investimenti e ritardi nei pagamenti dei clienti, si verifica un disallineamento tra uscite e incassi. Il pagamento di una rata di leasing da 2.800 euro slitta di 32 giorni. È sufficiente per scattare la segnalazione.

La banca, che non ha ricevuto segnalazioni preventive, applica i protocolli interni di risk management. Viene sospesa l’apertura di credito deliberata per supportare nuovi ordinativi. Il cliente, incredulo, si vede chiudere la porta in faccia senza che nessuno abbia messo in discussione la sua solidità economica.

Il vero tema: la coerenza finanziaria, non solo il merito di credito

Questo scenario dimostra che oggi, più del bilancio o degli utili, conta la prevedibilità e governabilità della liquidità. Un’impresa che presenta conti perfetti ma non è in grado di dimostrare con chiarezza come coprirà nei prossimi 60-90 giorni le uscite programmate, è vista con diffidenza dalle banche. Al contrario, anche un’impresa con margini più ridotti, ma con flussi di cassa pianificati, è considerata più affidabile.

Governare i flussi significa guidare il rapporto con la banca

La gestione del cash flow deve passare da una visione passiva (“il saldo in banca”) a una logica attiva e previsionale. Questo significa:

  • Strutturare un sistema di tesoreria capace di produrre, in tempo reale, previsioni a 30-60-90 giorni;
  • Riconoscere tempestivamente i momenti di criticità, anche se temporanei;
  • Condividere con i partner bancari eventuali picchi o scostamenti, motivandoli con dati solidi;
  • Prepararsi con anticipo a momenti di fabbisogno straordinario di liquidità, per non dover rincorrere l’urgenza.

 

Affrontare il rischio di segnalazione per past due non significa “fare quadrare la contabilità”, ma presidiare con metodo il sistema di relazioni finanziarie. È su questo fronte che uno studio integrato può fare la differenza. Beneggi e Associati affianca le imprese nella costruzione di un modello di cash flow coerente, dialogante con le logiche bancarie, e orientato alla crescita.

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