L’imposta di soggiorno è tornata al centro dell’attenzione con la scadenza del 30 giugno 2025 per la presentazione della dichiarazione annuale riferita all’anno d’imposta 2024. Per i gestori di strutture ricettive, questo adempimento – che coinvolge anche soggetti operanti nelle locazioni brevi – è diventato ormai un presidio fiscale a pieno titolo, con impatti diretti sulle responsabilità dichiarative, sanzionatorie e gestionali.
Dal 2024, inoltre, è previsto un ampliamento del perimetro dei costi finanziabili con il gettito dell’imposta, includendo anche quelli legati alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. E dal 2025 i Comuni capoluogo di provincia e quelli a forte vocazione turistica potranno incrementare le tariffe, con soglie massime che raggiungono i 12 euro a notte.
Obbligo dichiarativo e responsabilità d’imposta
Ai sensi dell’articolo 4 del Dlgs 23/2011 e successive modifiche (Dl 34/2020 e legge 197/2022), i gestori delle strutture ricettive sono qualificati come “responsabili d’imposta”, non più semplici esattori. Ciò comporta l’obbligo di:
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versare l’imposta riscossa;
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conservare la documentazione;
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presentare la dichiarazione annuale, anche in assenza di presenze.
Il modello ministeriale approvato dal Dm 29 aprile 2022 deve essere trasmesso esclusivamente per via telematica, entro il 30 giugno 2025. È ammesso l’invio tramite intermediari abilitati, attraverso Entratel o Fisconline.
Un adempimento tecnico e dettagliato
La dichiarazione richiede l’indicazione dettagliata di:
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tariffe applicate (fino a tre per trimestre);
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numero presenze per ciascuna tariffa;
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esenzioni e riduzioni;
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importo versato cumulativo annuale.
Nel caso di locazioni brevi, la responsabilità dichiarativa può ricadere anche sugli intermediari immobiliari o sui gestori di piattaforme digitali, in virtù dell’articolo 4 del Dl 50/2017.
Esempio pratico: struttura ricettiva a gestione diretta
Un B&B con gestione diretta ha riscosso nel 2024 € 2.500 di imposta di soggiorno applicando una tariffa unica di € 1,50 per notte. Non ha beneficiato di riduzioni né esenzioni. Il gestore dovrà compilare il modello ministeriale riportando:
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imposta applicata: € 1,50;
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presenze: 1.667;
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importo annuo versato: € 2.500;
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trimestri: tutti compilati.
Esempio pratico: locazioni brevi gestite tramite agenzia
Un’agenzia immobiliare ha gestito per il 2024 la locazione di dieci appartamenti in un comune con tariffa fissa di € 2,00 per notte. Ha incassato complessivamente € 3.600 di imposta. In questo caso, sarà l’agenzia a presentare la dichiarazione come soggetto responsabile, compilando il modello per ciascun immobile e indicando l’imposta per trimestre.
Nuove soglie e finalità estese del tributo
Dal 2025, l’articolo 1, comma 492, della legge 213/2023 consente agli enti locali di incrementare l’imposta:
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fino a € 7 nei comuni ordinari;
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fino a € 12 per Roma e Venezia.
Inoltre, il gettito potrà essere utilizzato anche per finanziare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, come previsto dall’articolo 1, comma 493 della medesima legge.
Controlli, Faq e sanzioni
Il Dm 11 novembre 2020 disciplina l’interscambio informativo tra Ministero dell’Interno, Agenzia delle Entrate e Comuni. È previsto l’accesso ai dati aggregati dei contribuenti per finalità di controllo. Le sanzioni in caso di omissioni o errori vanno dal 100% al 200% dell’imposta dovuta. In caso di mancato versamento, si applica la sanzione del 30% ex Dlgs 471/1997.