La Nuova Sabatini
Di che cosa si tratta? La nuova Sabatini è un contributo a fondo perduto pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati al tasso annuo del 2,75% per gli investimenti ordinari e del 3,575% per investimenti in tecnologie Industria 4.0 su un piano convenzionale di ammortamento con rate semestrali e della durata di 5 anni.
Chi ne può usufruire? I soggetti che possono aderire a questo contributo sono le piccole e medie imprese con sede su territorio nazionale. Non sono ammesse le imprese operanti nel settore delle attività finanziarie e assicurative.
Che tipo di acquisto è agevolabile? Macchinari, impianti, attrezzature, altri beni strumentali nuovi ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile nonché a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”. I beni esclusi sono beni che costituiscono mera sostituzione dei beni esistenti; beni che, presi singolarmente o nel loro insieme, non soddisfano il requisito dell’autonomia funzionale, fatti salvi i beni strumentali che integrano con nuovi moduli l’impianto o il macchinario preesistente, introducendo una nuova funzionalità; fabbricati e costruzioni; qualsiasi spesa relativa a commesse interne all’azienda;
Che cosa è da considerare? Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data di trasmissione della domanda ed entro 12 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento.
Iper Ammortamento
Di che cosa si tratta? L’iper ammortamento consiste nella maggiorazione del “costo di acquisizione” ai fini delle imposte sui redditi e con riferimento alle quote di ammortamento e ai canoni di locazione finanziaria. L’obbiettivo è quello di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. È prevista l’applicazione di 3 differenti scaglioni per l’acquisizione di beni 4.0:
- 170% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
- 100% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro,
- 50% per investimenti da 10 a 20 milioni di euro.
Chi ne può usufruire? Possono fruire del beneficio tutti i soggetti titolari di reddito di impresa (non rilevano natura giuridica, dimensione, settore di attività).
Che tipo di acquisto è agevolabile? Beni materiali strumentali nuovi Industria 4.0 rientranti nelle categorie:
- beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave 4.0
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
- dispositivi per l’interazione uomo-macchina
Che cosa è da considerare? L’investimento deve essere effettuato dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019. Il periodo può essere esteso fino al 31 dicembre 2020 a condizione che, entro il 31 dicembre 2019, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione. Sono necessarie le seguenti dichiarazioni:
- per un valore unitario < 500.000 euro: analisi tecnica e dichiarazione del legale rappresentante (o perizia tecnica giurata o attestato di conformità)
- per un valore unitario > 500.000 euro: analisi tecnica e perizia tecnica giurata o attestato di conformità
Credito d’imposta per formazione 4.0
Di che cosa si tratta? Questa misura supporta le aziende che investono nella formazione del proprio capitale umano per migliorare le loro competenze nel settore delle tecnologie previste dal Piano nazionale impresa 4.0.
Chi ne può usufruire?
- imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali
- enti non commerciali residenti svolgenti attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa – imprese residenti all’estero con stabili organizzazioni sul territorio italiano.
Che tipo di acquisto è agevolabile?
Il Credito d’imposta del 40% delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione ammissibili, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione, sostenute nel periodo d’imposta agevolabile e nel limite massimo di 300.000 euro per ciascun beneficiario, pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali. Sono ammissibili al credito d’imposta anche le eventuali spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente. La misura è applicabile alle spese in formazione sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017.
Che cosa è da considerare? Si accede in maniera mediante compensazione tramite modello F24 in via esclusivamente telematica all’Agenzia delle Entrate. Sussistono obblighi di documentazione contabile certificata e anche l’obbligo di conservazione di una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte.
Credito d’imposta per ricerca e sviluppo
Di che cosa si tratta? Questa agevolazione fiscale prevede un credito d’imposta per le imprese e società che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo. L’intervento resterà operativo fino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2020.
Chi ne può usufruire? Tutte le imprese di qualsiasi ordine giuridico, a prescindere dal settore economico in cui operano e dal regime contabile fiscale che hanno adottato.
Che tipo di investimento è agevolabile? Investimenti in attività di ricerca e sviluppo (ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale) a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020, di cui:
- personale impiegato nelle attività di ricerca
- quote di ammortamento di strumenti e attrezzature e laboratorio
- spese relative a contratti di ricerca
- competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semi conduttori o una serie vegetale
- materiali per realizzazioni prototipali (solo a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018)
- eventuali spese per certificazione contabile
Che cosa è da considerare? Il credito d’imposta varia dal 50% al 25% del valore incrementale delle spese sostenute in ciascuno dei periodi di imposta agevolabili. Il valore incrementale è calcolato tenendo conto della differenza tra gli investimenti in ricerca e sviluppo sostenuti in ciascuno dei periodi di imposta agevolabili e la media degli investimenti in ricerca e sviluppo sostenuti nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due periodi di imposta antecedenti. Investimento minimo ammonta a 30.000 euro (escluso eventuali spese per certificazione contabile). Il credito d’imposta può essere fruito solo in compensazione in via esclusivamente telematica all’Agenzia delle Entrate a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati sostenuti i costi per le attività in ricerca e sviluppo. Sussistono obblighi di documentazione contabile certificata e l’obbligo di conservare apposita documentazione extra contabile a supporto dell’attività di ricerca svolta.
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