Incentivi autoimprenditorialità giovani 2025: come accedere ai nuovi bandi Invitalia
Di fronte alla stagnazione occupazionale e alle difficoltà che molti giovani incontrano nel trovare una collocazione stabile, il nuovo pacchetto di incentivi per l’autoimprenditorialità rappresenta un’opportunità concreta per trasformare idee e competenze in un progetto economico sostenibile. Dal 15 ottobre 2025 sarà attiva la piattaforma digitale per la presentazione delle domande e si aprirà un capitolo importante per chi aspira a diventare imprenditore o professionista indipendente.
Il fulcro dell’iniziativa è il decreto 11 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 193 del 21 agosto 2025, che disciplina i criteri e le modalità attuative degli esoneri e contributi per le misure Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0, previste dagli articoli 17 e 19 del decreto Coesione.
Il decreto attuativo è stato firmato dai ministeri competenti nel luglio 2025, con uno stanziamento complessivo di 800 milioni di euro. L’obiettivo dichiarato è promuovere l’inclusione lavorativa dei giovani tra i 18 e i 35 anni, in particolare di coloro che si trovano in condizione di disoccupazione, inattività, marginalità o fragilità. Il programma comprende anche percorsi di formazione, tutoraggio e accompagnamento alla nascita dell’attività.
Possono accedere i soggetti che abbiano tra i 18 e i 35 anni, siano disoccupati o inoccupati, non abbiano esercitato attività con lo stesso codice ATECO nei sei mesi precedenti e siano in fase di avvio dell’attività (da non più di un mese). Ammesse le imprese individuali, le società, i liberi professionisti e le società tra professionisti. In caso di società, i beneficiari devono mantenere il controllo per almeno tre anni.
Le agevolazioni si presentano come voucher a fondo perduto:
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fino a 30.000 euro per iniziative nel Centro-Nord
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fino a 40.000 euro per iniziative al Sud e nelle Isole
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con incremento fino a 10.000 euro in presenza di beni o servizi digitali, tecnologici o sostenibili
Sono finanziabili spese per beni materiali e immateriali, servizi, formazione, consulenze. Le domande verranno valutate secondo criteri di sostenibilità, coerenza economica, impatto occupazionale e innovazione. Le migliori proposte saranno ammesse fino a esaurimento fondi.
Dal 15 ottobre 2025 sarà attiva la piattaforma ministeriale per la presentazione delle domande. La data di scadenza non è ancora stata resa nota, ma si prevede una finestra operativa contenuta.
Esempio pratico 1: un ingegnere di 29 anni disoccupato costituisce una STP in Lombardia per offrire servizi di progettazione strutturale in BIM. Presenta un piano con acquisto software, corsi e marketing. Chiede 30.000 euro (incrementabili a 40.000). Il progetto include criteri di sostenibilità e ha un buon impatto occupazionale.
Esempio pratico 2: una 32enne in Puglia costituisce una S.r.l. per una piattaforma e-commerce di prodotti agricoli locali. Prevede spese in cloud, software, logistica e marketing. Richiede 50.000 euro. Evidenzia sostenibilità ambientale, digitalizzazione e partnership con produttori locali.
Il supporto di uno studio professionale è decisivo per:
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redigere un business plan credibile
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evitare errori formali
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ottimizzare le spese ammissibili
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gestire i vincoli burocratici e societari
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valorizzare elementi premianti come sostenibilità, innovazione e digitalizzazione
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