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Integrazione, condivisione e collaborazione: le chiavi per la rendicontazione ESG nei gruppi

 

Entro la fine del 2024, i gruppi societari di grandi dimensioni dovranno adattare i propri sistemi gestionali e organizzativi per conformarsi agli obblighi di rendicontazione consolidata di sostenibilità. Questi cambiamenti sono dettati dalla direttiva UE 2022/2464 (CSRD), recepita in Italia dal Decreto Legislativo 125/2024, che mira a supportare la transizione verso un’economia più sostenibile e a zero emissioni di carbonio entro il 2050.

Chi è soggetto alla rendicontazione consolidata ESG?

Dal 2025, i gruppi societari considerati di grandi dimensioni, definiti come quei gruppi che superano almeno due dei seguenti tre limiti:

  • 25 milioni di attivo totale;
  • 50 milioni di ricavi netti;
  • 250 dipendenti in media, dovranno adeguarsi agli obblighi di rendicontazione ESG (Environmental, Social, and Governance). Questi limiti possono essere maggiorati del 20% se i dati sono aggregati senza rettifiche di consolidamento.

Obblighi di rendicontazione ESG per i gruppi

La rendicontazione consolidata per i gruppi riflette gli stessi obblighi già previsti per le singole imprese di grandi dimensioni o quotate, con l’aggiunta di un focus su scala consolidata. Ciò significa che le informazioni relative alle strategie, obiettivi, governance, politiche di gruppo, nonché i rischi e gli indicatori di sostenibilità, dovranno essere riportate per l’intero gruppo.

Ogni capogruppo è tenuta a redigere una relazione consolidata che fornisca una visione d’insieme non solo dei risultati economici, ma anche dell’impatto ambientale e sociale dell’attività del gruppo. Questo documento può essere autonomo o incluso nella relazione di gestione consolidata, e deve essere pubblicato sia nel Registro delle Imprese sia sul sito internet della società.

Linee guida del Cndcec

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (Cndcec) ha pubblicato delle linee guida pratiche per aiutare i gruppi societari a conformarsi a questi nuovi requisiti, concentrandosi su tre aspetti fondamentali:

  1. Integrazione organizzativa: Entro il 31 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione della capogruppo dovrà approvare schemi organizzativi e operativi per garantire la raccolta omogenea delle informazioni a livello di gruppo. Saranno creati comitati ESG a livello di gruppo e per ogni società controllata, con modelli di reporting coordinati dalla capogruppo.
  2. Piattaforme di lavoro condivise: L’adozione di piattaforme digitali comuni permetterà una raccolta e gestione efficace dei dati ESG, migliorando la comunicazione tra la capogruppo e le singole società controllate.
  3. Collaborazione continua: Il processo di rendicontazione ESG dovrà prevedere un allineamento costante tra i gruppi di lavoro delle diverse società e i consulenti esterni incaricati del supporto tecnico.

L’importanza della collaborazione

L’approccio collaborativo e integrato è cruciale per garantire una rendicontazione trasparente e coerente, rispondendo alle crescenti esigenze del mercato in termini di sostenibilità. Il commercialista giocherà un ruolo centrale in questo processo: sarà chiamato a stimolare l’adozione delle migliori pratiche ESG, a vigilare sull’adeguatezza degli assetti organizzativi e a verificare la conformità normativa.

Esenzioni per le PMI

Le imprese di grandi dimensioni e le PMI controllate da gruppi societari che pubblicano la rendicontazione consolidata ESG possono essere esonerate dagli obblighi individuali, a patto che le informazioni richieste siano incluse nella rendicontazione della società madre. Tuttavia, dovrà essere dichiarata l’esenzione e forniti link alle relazioni della capogruppo per garantire la trasparenza.

Conclusioni

L’obbligo di rendicontazione ESG rappresenta una sfida significativa per i gruppi societari di grandi dimensioni, che dovranno adattare i propri sistemi interni entro la fine del 2024. La collaborazione tra le diverse entità del gruppo e un’adeguata integrazione digitale saranno fondamentali per rispettare le nuove normative e rispondere alle aspettative degli stakeholder in tema di sostenibilità.

In questo contesto, il ruolo del commercialista sarà essenziale per garantire la conformità e il successo della transizione verso una rendicontazione ESG completa e trasparente.

 

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