Investimenti sostenibili 4.0 è un regime di aiuto per il supporto, nell’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili, volti a perseguire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e la transizione verso il paradigma dell’economia circolare e la sostenibilità energetica.
Dal 4 maggio risulta possibile l’accesso alla piattaforma informatica (gestita da Invitalia) per compilare le domande di ammissione, che potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 18 maggio 2022.
I soggetti beneficiari della misura in argomento sono le micro, piccole e medie imprese (Pmi) in possesso di determinati requisiti, tra cui:
- essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese,
- nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali,
- non in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento,
- in regime di contabilità ordinaria e con almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese ovvero avendo presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi,
- in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e in relazione agli obblighi contributivi,
- non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento.
Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i programmi di investimento devono:
- prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. L’ammontare delle spese riconducibili alle predette tecnologie deve, in particolare, risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
- essere diretti all’ampliamento della capacità , alla diversificazione della produzione funzionale, a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;
- essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale e nella disponibilità dell’impresa alla data di presentazione della domanda di agevolazione, fatta eccezione per i programmi diretti alla realizzazione di una nuova unità produttiva, nonché per i programmi realizzati da imprese non residenti nel territorio italiano;
- rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:
- d1) nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle zone A – Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna – spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato;
- d2) nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle zone diverse dalle zone A – Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto – spese ammissibili non inferiori complessivamente a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato;
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda;
- prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni. Per data di ultimazione del programma si intende la data dell’ultimo titolo di spesa rendicontato e ritenuto ammissibile alle agevolazioni.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie. In particolare:
- per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60 per cento delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50 per cento per le imprese di media dimensione;
- per i programmi di investimento da realizzare nelle zone A ricadenti nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50 per cento delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40 per cento per le imprese di media dimensione;
- per i programmi di investimento da realizzare nelle zone diverse dalle zone A, il contributo massimo è pari al 35 per cento per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25 per cento delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione.
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