Con l’articolo 94 del disegno di legge di Bilancio 2026 viene rilanciata la maggiorazione del costo di acquisizione dei beni strumentali (cd. “iperammortamento”) destinati all’industria 4.0 e alla transizione ecologica. In pratica, le imprese titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti tra il 1° gennaio 2026 e il 31 dicembre 2026 — oppure entro il 30 giugno 2027 se l’ordine è accettato e versato un acconto almeno pari al 20% entro il 31 dicembre 2026 — potranno applicare quote di ammortamento maggiorate rispetto al valore normale del bene.
È escluso l’utilizzo del credito d’imposta Industria 4.0 o Transizione 5.0 per gli stessi investimenti, proprio per evitare cumuli impropri.
Le comunicazioni al GSE: perché diventano condizione di accesso
L’articolo 94 stabilisce che l’accesso all’agevolazione è vincolato all’invio di apposita documentazione mediante portale gestito dal GSE, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Sebbene il testo non chiarisca ancora se la comunicazione debba essere preventiva o solo consuntiva, la previsione di un sistema di monitoraggio e controllo rende probabile l’obbligo anche per quella preventiva.
Effetti contabili e fiscali: cosa cambia per l’impresa
Con l’iperammortamento, la maggiorazione del costo non assume la forma di credito da compensare, bensì determina quote di ammortamento maggiorate nel tempo. Questo comporta:
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Una possibile crescita della perdita fiscale nell’anno di entrata del bene;
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Una deduzione diluita su più esercizi;
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Per i beni acquisiti in leasing, la maggiorazione si applica solo alla quota capitale del canone;
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Gli acconti IRES/IRPEF del 2026 non potranno essere ridotti per effetto dell’agevolazione.
Esempio operativo concreto
Una media impresa industriale acquisisce, il 15 giugno 2026, un macchinario 4.0 per 3 milioni di euro. L’ordine è stato accettato entro il 31 dicembre 2026 e un acconto del 20% è stato versato.
L’investimento rientra nei criteri dell’articolo 94: la maggiorazione del costo sarà pari al 180% per il primo scaglione (fino a 2,5 milioni) e al 100% per la parte restante.
L’impresa dovrà comunicare l’operazione al GSE tramite portale e potrà beneficiare della deduzione maggiorata dal piano di ammortamento fiscale. Tuttavia, dovrà calcolare gli acconti 2026 “senza considerare” l’effetto dell’agevolazione.
Lo Studio Beneggi e Associati affianca le imprese nella pianificazione fiscale e nella gestione degli investimenti agevolabili, offrendo supporto completo nella compilazione delle comunicazioni, nella valutazione delle alternative tra credito d’imposta e iperammortamento, e nella rendicontazione corretta delle agevolazioni.
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