Ires premiale al 20%: regole operative, vincoli e opportunità per le imprese che investono e assumono

Dopo mesi di attesa, diventa operativo il meccanismo dell’Ires premiale, introdotto dalla legge di Bilancio 2025 e disciplinato dal decreto attuativo firmato l’8 agosto 2025 dal Viceministro Maurizio Leo. La misura riduce l’aliquota Ires dal 24% al 20% per le società che dimostrano di sostenere investimenti qualificati e di incrementare l’occupazione stabile.

Si tratta di un incentivo che si colloca all’incrocio tra politica fiscale e politica industriale, con l’obiettivo di premiare le imprese che reinvestono utili e rafforzano la base occupazionale.

Condizioni di accesso

Per accedere all’agevolazione occorre rispettare congiuntamente due pilastri:

  1. Accantonamento utili 2024

    • Almeno l’80% dell’utile 2024 deve essere trattenuto in azienda.

    • Non è necessario creare una riserva specifica: valgono accantonamenti a riserva legale, straordinaria, rinvio a nuovo, copertura perdite o aumento di capitale.

    • È consentita la distribuzione fino al 20% dei profitti senza perdere il beneficio.

  2. Incremento occupazionale 2025

    • Confronto tra numero di dipendenti a tempo pieno nell’ultimo mese del 2025 e la media degli ultimi 36 mesi.

    • Incremento minimo richiesto: +1% del personale stabile.

    • Esclusi dal calcolo i lavoratori cessati per dimissioni volontarie, pensionamento, invalidità o giusta causa.

    • Non possono accedere le imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione nel 2024-2025 (con l’unica eccezione della Cigo per casi di calamità naturali).

Investimenti rilevanti

Sono considerati validi solo gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2025 fino al termine ordinario di presentazione della dichiarazione dei redditi 2025 (31 ottobre 2026 per i soggetti con esercizio solare).

  • Soglia minima: pari al 30% dell’utile accantonato, anche se superiore all’80%.

  • Importo minimo assoluto: 20.000 euro.

  • Sono ammessi in cumulo con i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0, ma lo sconto Ires si applica solo alla parte di costo effettivamente rimasta a carico dell’impresa.

Gestione delle perdite e degli utili pregressi

  • È possibile compensare il reddito agevolato con perdite fiscali pregresse.

  • La distribuzione di utili accantonati in anni precedenti non pregiudica l’agevolazione.

  • Decadenza: se la quota vincolata dell’utile 2024 (80%) viene distribuita entro il secondo esercizio successivo al 2024.

Due esempi pratici

1. Impresa con utile 2024 di 1.000.000 euro

  • Distribuiti 100.000 ai soci, 900.000 accantonati in riserve varie.

  • Investimenti minimi richiesti: 270.000 (30% di 900.000).

  • Se rispettati gli obblighi occupazionali, l’aliquota Ires 2025 scende al 20%.

2. Società con perdita nel 2023 e utile nel 2024

  • Può accedere comunque al beneficio.

  • Parametri ridotti: investimento minimo calcolato su due requisiti (30% utile 2024 e soglia 20.000 euro).

Opportunità e criticità

Pro:

  • Aliquota ridotta del 20% sul reddito imponibile 2025.

  • Possibilità di cumulo con bonus Transizione 4.0 e 5.0.

  • Riconoscimento delle perdite pregresse.

Contro:

  • Vincolo di destinazione degli utili e monitoraggio costante da parte del Fisco.

  • Rigidità nel calcolo degli investimenti minimi.

  • Preclusione per chi ha fatto uso della cassa integrazione (salvo eccezioni).

Implicazioni strategiche

L’Ires premiale è un incentivo che obbliga le imprese a ripensare la gestione degli utili e la programmazione degli investimenti.

  • Sul piano fiscale, conviene valutare la distribuzione di dividendi 2024 e il loro impatto sul requisito dell’accantonamento.

  • Sul piano strategico, l’agevolazione spinge a investire in progetti di medio-lungo periodo connessi a transizione tecnologica ed energetica.

  • Sul piano finanziario, le imprese devono calcolare attentamente il rapporto tra costi agevolabili, cumuli consentiti e beneficio effettivo.

Beneggi e Associati supporta imprese e gruppi societari nell’analisi di convenienza, nella corretta applicazione della disciplina e nella pianificazione degli investimenti per massimizzare l’effetto della riduzione Ires, riducendo il rischio di decadenza.

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