Dal 2025 gli acconti Irpef si calcolano con le nuove tre aliquote previste dalla riforma dell’imposta sui redditi delle persone fisiche. È quanto stabilisce il Decreto-legge 55/2025, convertito definitivamente in legge, che supera la precedente norma transitoria e allinea la determinazione dell’acconto 2025 al nuovo impianto dell’Irpef a tre scaglioni, previsto dal Dlgs 216/2023 e stabilizzato dalla legge di Bilancio 2025.
La scadenza per il versamento del saldo e del primo acconto è il 30 giugno 2025, con possibilità di proroga al 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%.
Il problema risolto dal decreto 55/2025
Il Dlgs 216/2023 ha riformato gli scaglioni Irpef, portandoli da quattro a tre:
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23% fino a 28.000 euro
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35% da 28.001 a 50.000 euro
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43% oltre i 50.000 euro
Tuttavia, una norma transitoria imponeva di calcolare gli acconti 2025 sulla base della curva Irpef 2023, creando un sovradimensionamento degli acconti per milioni di contribuenti.
Con il Dl 55/2025, entrato in vigore il 24 aprile e ora convertito, viene eliminata la maggiorazione e ripristinato il meccanismo ordinario:
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Metodo storico: calcolo basato sull’imposta dovuta l’anno precedente
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Metodo previsionale: calcolo stimato sull’imposta dell’anno in corso
Il beneficio massimo è di 260 euro, ottenibile nel caso di redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro, con una riduzione del 2% sull’aliquota applicata.
Chi è interessato
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Contribuenti che presentano il modello 730 senza sostituto d’imposta: devono versare da soli saldo e acconto Irpef tramite F24.
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Soggetti che utilizzano il modello Redditi (non soggetti a ISA): anche in questo caso, gli acconti vanno determinati con il nuovo sistema.
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Sono esclusi i dipendenti e pensionati senza altri redditi imponibili, non obbligati alla dichiarazione.
Entrambi i portali – 730 online e Redditi Web – sono già aggiornati e generano l’F24 corretto.
Due esempi concreti
Esempio 1 – Un contribuente senza sostituto, con un reddito imponibile di 22.000 euro nel 2024, avrebbe dovuto versare un acconto di 1.300 euro sulla base delle aliquote 2023. Con il nuovo decreto, l’acconto scende a circa 1.040 euro, risparmiando 260 euro.
Esempio 2 – Un libero professionista, che prevede di guadagnare meno nel 2025 per cambio attività, può usare il metodo previsionale per ridurre l’acconto. Ma deve tenere conto della perdita di detrazioni: ad esempio, dal 2025 non sono più fiscalmente rilevanti le spese per fratelli a carico o figli over 29. La minore imposta stimata va valutata con attenzione per evitare sanzioni.
Valutazioni strategiche
Ridurre l’acconto usando il metodo previsionale può offrire liquidità immediata, ma espone al rischio di sanzioni se il reddito effettivo supera quello stimato. È fondamentale considerare tutti gli effetti delle novità 2025, comprese le modifiche alle detrazioni per carichi familiari e spese sanitarie.
Beneggi e Associati supporta privati e professionisti nella valutazione e pianificazione degli acconti Irpef, integrando previsioni finanziarie, cambi normativi e ottimizzazione fiscale. Una gestione precisa dell’anticipo può fare la differenza tra un’opportunità colta e un errore costoso.