Irpef 2025: conferma delle tre aliquote e limiti alle detrazioni per redditi elevati

La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità nell’ambito dell’Irpef, mantenendo la struttura a tre aliquote ma imponendo nuove restrizioni sulle spese detraibili per i redditi superiori a 75.000 euro. La riforma punta a ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, estendendo al contempo l’area di esenzione per le fasce di reddito più basse.

Aliquote Irpef confermate per il 2025

L’impianto dell’Irpef per il 2025 segue il modello già in vigore nel 2024, con tre scaglioni di reddito e relative aliquote:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi oltre 50.000 euro.

Questa struttura prevede un’aliquota ridotta per la fascia di reddito intermedia, unendo i precedenti scaglioni e abbassando l’aliquota dal 37% al 35%, con un impatto positivo per chi guadagna più di 15.000 euro all’anno.

Detrazioni

Oltre alla conferma delle aliquote, la manovra introduce un nuovo approccio alle detrazioni, mirato a sostenere i redditi più bassi attraverso interventi diretti sull’Irpef. Le nuove agevolazioni per i lavoratori dipendenti includono:

  • Bonus fino a 20.000 euro di reddito: previsto un importo aggiuntivo.
  • Detrazione fissa di 1.000 euro per i redditi tra 20.001 e 32.000 euro.
  • Detrazione inversamente proporzionale per i redditi tra 32.001 e 40.000 euro, con cui il beneficio diminuisce progressivamente all’aumentare del reddito.

Queste agevolazioni ampliano la platea dei beneficiari del taglio del cuneo fiscale, estendendolo fino a chi ha un reddito di 40.000 euro, una soglia superiore rispetto alle normative precedenti.

 

La vera novità introdotta dalla manovra riguarda la limitazione delle spese detraibili per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro. A partire dal 2025, i contribuenti più abbienti dovranno rispettare un massimale per le spese detraibili, definito dal nuovo articolo 16-ter del TUIR. Questo limite sarà calcolato in base al reddito complessivo e alla composizione del nucleo familiare.

Le soglie di detraibilità si suddividono in:

  • 14.000 euro per i redditi tra 75.001 e 100.000 euro.
  • 8.000 euro per i redditi oltre 100.000 euro.

Inoltre, il massimale sarà moltiplicato per un coefficiente basato sul numero di figli a carico, come segue:

  • 0,50 in assenza di figli a carico.
  • 0,70 con un figlio a carico.
  • 0,85 con due figli a carico.
  • 1,00 con tre o più figli, o con almeno un figlio disabile a carico.

Ad esempio, un contribuente con reddito di 80.000 euro e un figlio a carico potrà detrarre fino a 9.800 euro (14.000 x 0,7). Invece, un contribuente con reddito di 105.000 euro e due figli a carico avrà un massimale di 6.800 euro (8.000 x 0,85).

Le nuove regole preservano alcune detrazioni da queste limitazioni. In particolare:

  • Spese sanitarie: escluse dal massimale.
  • Interessi passivi sui mutui: detraibili integralmente per mutui contratti entro il 31 dicembre 2024.
  • Rate delle spese sostenute fino a fine 2024: esenti da queste restrizioni.

Per i redditi complessivi superiori a 120.000 euro, le nuove regole sulle detrazioni si sommano alla riduzione progressiva delle detrazioni (articolo 15, comma 3-bis del TUIR), che azzera le detrazioni oltre i 240.000 euro di reddito. In questi casi, il contribuente deve prima verificare che le spese non superino il massimale e poi applicare la riduzione in funzione del reddito.

A partire dal 2025, viene meno la franchigia di 260 euro prevista per le detrazioni Irpef dei contribuenti con redditi superiori a 50.000 euro. Questa misura è volta a ridurre ulteriormente le agevolazioni per i redditi più elevati, aumentando il gettito fiscale sugli importi detraibili.

 

Chiedi informazioni

Condividi :

fisco e contabilità

23 Dic 2024

Ristrutturazione degli Studi Professionali: deduzioni fiscali più vantaggiose

fisco e contabilità

23 Dic 2024

Ires premiale: vincoli e opportunità per le imprese nella Legge di Bilancio 2025

fisco e contabilità

23 Dic 2024

Modifiche alle accise: Il vademecum delle dogane per il 2024

CERCA