Dal 14 aprile 2025 è entrato ufficialmente in vigore il pacchetto VIDA (Vat in the Digital Age), l’ambiziosa riforma dell’IVA europea che segna l’inizio di una nuova fase nella digitalizzazione dei sistemi fiscali degli Stati membri. Il progetto, frutto di un lungo confronto tra Commissione, Consiglio e Parlamento UE, mira a contrastare l’evasione, semplificare gli adempimenti per le imprese e uniformare gradualmente le regole tra i diversi Paesi.
Il percorso di attuazione sarà graduale, ma già dal 2025 gli Stati membri possono iniziare ad adottare sistemi di fatturazione elettronica interna in modo più flessibile, senza richiedere l’autorizzazione preventiva della Commissione europea. È la fine di un vincolo che fino ad oggi ha rallentato molte riforme nazionali.
Che cos’è il pacchetto VIDA
VIDA è l’acronimo di Vat in the Digital Age e identifica un pacchetto legislativo che rivede profondamente il funzionamento dell’IVA nell’era digitale. Le direttrici fondamentali su cui si sviluppa il progetto sono tre:
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Fatturazione elettronica e digital reporting: apertura alla e-fattura obbligatoria per operazioni interne e introduzione delle comunicazioni transfrontaliere in tempo reale.
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Registrazione unica IVA nell’UE: superamento della molteplicità di identificazioni nei diversi Stati membri.
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Piattaforme digitali: nuovi obblighi per gli operatori che facilitano transazioni online, in particolare nel settore dei beni usati e della logistica.
Le novità in vigore dal 14 aprile 2025
Con l’entrata in vigore del pacchetto, gli Stati membri possono introdurre la fattura elettronica obbligatoria per operazioni domestiche senza dover ottenere autorizzazione preventiva da Bruxelles. Si tratta di un passaggio epocale, che consente agli Stati più avanzati sul piano digitale – come l’Italia – di procedere rapidamente verso un sistema interamente digitalizzato.
Nel nostro Paese, la fattura elettronica è già obbligatoria dal 2019 per le operazioni tra soggetti passivi e dal 2022 anche per i forfettari, con alcune eccezioni residue. La novità europea consolida questa posizione e apre alla possibilità di estendere l’obbligo anche alle operazioni B2C o a specifici settori a rischio evasione.
Comunicazioni transfrontaliere in tempo reale dal 2030
Il vero cambio di paradigma si concretizzerà però dal 1° luglio 2030, con l’avvio delle comunicazioni IVA in tempo reale per gli scambi intra-UE. In sostanza, ogni operazione transfrontaliera sarà tracciata elettronicamente quasi in tempo reale, con invio dei dati alla piattaforma centrale europea e scambio automatico tra le amministrazioni nazionali.
Questo comporta:
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La scomparsa del modello Intrastat, sostituito da flussi elettronici continui.
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L’obbligo di emissione della fattura elettronica europea standard, strutturata secondo criteri comuni.
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La riduzione drastica delle frodi carosello e delle omissioni dichiarative.
Obiettivi e vantaggi del nuovo sistema
VIDA nasce con l’obiettivo di ridurre l’evasione IVA stimata in oltre 60 miliardi di euro l’anno a livello UE, aumentare la trasparenza e semplificare la vita alle imprese che operano in più Stati membri.
I principali vantaggi attesi sono:
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Maggiore automazione dei processi fiscali, con minori errori e oneri amministrativi.
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Rimborsi IVA più rapidi e controlli più mirati.
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Maggiore interoperabilità tra i sistemi informatici delle amministrazioni fiscali europee.
Cosa cambia per le imprese italiane
Per le imprese italiane già abituate alla fatturazione elettronica, l’impatto immediato potrebbe sembrare marginale. Ma in realtà il cambiamento sarà profondo su due fronti:
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La necessità di gestire fatture elettroniche standard UE per gli scambi intra-UE, con nuovi tracciati e regole formali.
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L’adeguamento dei software gestionali per garantire l’invio in tempo reale dei dati alla piattaforma europea (in sostituzione di Intrastat) e l’integrazione con i registri IVA digitali.
Inoltre, le imprese che operano anche all’estero potrebbero beneficiare del nuovo sistema di identificazione unica che, una volta operativo, permetterà di registrarsi per l’IVA in un solo Stato membro e utilizzarlo in tutta Europa, evitando le duplicazioni attuali.
Il ruolo del consulente fiscale
Il pacchetto VIDA rappresenta una rivoluzione silenziosa, che richiede una lettura attenta non solo delle scadenze formali ma anche degli impatti gestionali e tecnologici per le imprese. Lo studio professionale diventa quindi un punto di riferimento fondamentale per:
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Pianificare con anticipo l’adeguamento dei sistemi contabili
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Assistere le imprese nella digitalizzazione dei flussi IVA
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Supportare l’integrazione tra adempimenti nazionali e nuove regole UE
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Fornire un aggiornamento continuo su norme, software e procedure
Conclusione
La nuova IVA europea è partita. Con il pacchetto VIDA, l’Unione compie un passo deciso verso un sistema più moderno, trasparente e integrato. Le imprese devono prepararsi, non solo per rispettare le regole, ma per trasformare l’obbligo in un’opportunità di innovazione. Chi saprà affrontare questo cambiamento con metodo e consapevolezza potrà beneficiare di un’amministrazione fiscale più efficiente e meno invasiva.