Le spese di trasferta: regole e deducibilità

Le spese sostenute per trasferte, inclusi vitto, alloggio e rimborsi chilometrici, sono regolamentate da norme fiscali che ne definiscono la deducibilità. Queste regole variano a seconda che si tratti di dipendenti, collaboratori o lavoratori autonomi e possono influenzare significativamente la gestione delle spese aziendali.

Vitto e alloggio

Le spese di vitto e alloggio sostenute durante le trasferte fuori dal comune di residenza dei dipendenti e collaboratori sono completamente deducibili entro i limiti giornalieri stabiliti. Per le trasferte nazionali, il limite è di 180,76 euro al giorno, mentre per le trasferte all’estero il limite è di 258,23 euro. Se invece le trasferte avvengono all’interno del comune di residenza, la deducibilità è limitata al 75%.

Rimborsi chilometrici

I rimborsi chilometrici concessi per l’uso di veicoli privati durante trasferte fuori dal comune sono deducibili secondo le tariffe ACI, specificatamente per veicoli con potenza fino a 17 cavalli (o 20 cavalli se diesel). Per i veicoli elettrici, non ci sono limiti specifici, il che consente una deducibilità anche per veicoli di maggiore potenza.

Indennità di trasferta

L’indennità di trasferta, esente da imposizione fiscale fino a 46,48 euro per trasferte nazionali e 77,47 euro per trasferte all’estero, può essere combinata con rimborsi per altre spese di viaggio, come i rimborsi chilometrici, senza influire sull’imponibile del dipendente. Tuttavia, se il dipendente riceve un rimborso per vitto e alloggio, l’indennità esente si riduce.

 

Lavoratori autonomi e professionisti

I lavoratori autonomi e i professionisti devono affrontare limitazioni aggiuntive: le loro spese di vitto e alloggio sono deducibili al 75% e non possono superare il 2% dei compensi annuali. In alcuni casi, come le spese di rappresentanza, la deducibilità scende ulteriormente all’1%.

Domande & Risposte

1. Quali spese di trasferta sono deducibili al 100%?
Le spese di vitto e alloggio sostenute per trasferte fuori dal comune di residenza dei dipendenti e collaboratori sono deducibili al 100%, entro i limiti giornalieri stabiliti.

2. I rimborsi chilometrici sono sempre deducibili?
Sì, i rimborsi chilometrici sono deducibili secondo le tariffe ACI per veicoli fino a 17 cavalli (20 cavalli se diesel). Non ci sono limiti specifici per i veicoli elettrici, permettendo la deducibilità anche per veicoli più potenti.

3. Cosa succede se la trasferta avviene all’interno del comune di residenza?
In questo caso, le spese di vitto e alloggio sono deducibili solo al 75%, e i rimborsi chilometrici sono imponibili per il dipendente.

4. I lavoratori autonomi hanno limitazioni particolari sulla deducibilità?
Sì, per i lavoratori autonomi, le spese di vitto e alloggio sono deducibili al 75%, e non possono superare il 2% dei compensi annuali. Le spese di rappresentanza hanno un’ulteriore limitazione dell’1% dei compensi.

5. L’indennità di trasferta è sempre esente da imposte?
L’indennità di trasferta è esente da imposte entro certi limiti giornalieri, ma se il dipendente riceve rimborsi per vitto e alloggio, l’indennità esente si riduce.

 

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