L’Iscro rappresenta un significato passo in avanti verso la costruzione di un ammortizzatore destinato anche i lavoratori autonomi.
L’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, introdotta in via sperimentale per il triennio 2021-2023 dalla nuova legge di Bilancio 178/2020 istituisce, infatti, in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, uno strumento di supporto economico pensato per i liberi professionisti in partita Iva iscritti alla Gestione separata Inps, di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 335/1995.
L’erogazione dell’Iscro andrà accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale monitorati dall’Anpal e individuati con criteri e modalità di definizione e di finanziamento da stabilire con decreto interministeriale.
Per accedere all’indennità i lavoratori interessati dovranno possedere e conservare durante il suo percepimento i seguenti requisiti:
L’indennità sarà erogata per sei mesi dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, che andrà fatta all’Inps in via telematica entro il 31 ottobre di ciascun anno del triennio 2021-2023, nella quale dovranno essere autocertificati i redditi prodotti per gli anni d’interesse. I dati identificativi dei richiedenti saranno inviati dall’Istituto alle Entrate per la verifica dei requisiti.
L’entità dell’Iscro – che non concorrerà alla formazione del reddito e potrà essere richiesta per una sola volta nel triennio – sarà pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato entro un limite massimo e minimo fissato rispettivamente in 800 e 250 euro mensile; non c’è diritto alla contribuzione figurativa. L’indennità non potrà essere utilizzata come ammortizzatore a seguito di cessazione dell’attività, perché la chiusura della partita Iva mentre si percepisce il contributo determina la cessazione dello stesso e l’obbligo di restituzione.