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Legge di Bilancio 2021, gestione separata Inps, un aiuto per sei mesi alle partite Iva in difficoltà

 

L’Iscro rappresenta un significato passo in avanti verso la costruzione di un ammortizzatore destinato anche i lavoratori autonomi.

 

L’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, introdotta in via sperimentale per il triennio 2021-2023 dalla nuova legge di Bilancio 178/2020 istituisce, infatti, in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, uno strumento di supporto economico pensato per i liberi professionisti in partita Iva iscritti alla Gestione separata Inps, di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 335/1995.

 

L’erogazione dell’Iscro andrà accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale monitorati dall’Anpal e individuati con criteri e modalità di definizione e di finanziamento da stabilire con decreto interministeriale.

 

Per accedere all’indennità i lavoratori interessati dovranno possedere e conservare durante il suo percepimento i seguenti requisiti:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere beneficiari di reddito di cittadinanza di cui al Dl 4/2019;
  • avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • avere dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito non superiore a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • essere titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

 

L’indennità sarà erogata per sei mesi dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, che andrà fatta all’Inps in via telematica entro il 31 ottobre di ciascun anno del triennio 2021-2023, nella quale dovranno essere autocertificati i redditi prodotti per gli anni d’interesse. I dati identificativi dei richiedenti saranno inviati dall’Istituto alle Entrate per la verifica dei requisiti.

 

L’entità dell’Iscro – che non concorrerà alla formazione del reddito e potrà essere richiesta per una sola volta nel triennio – sarà pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato entro un limite massimo e minimo fissato rispettivamente in 800 e 250 euro mensile; non c’è diritto alla contribuzione figurativa. L’indennità non potrà essere utilizzata come ammortizzatore a seguito di cessazione dell’attività, perché la chiusura della partita Iva mentre si percepisce il contributo determina la cessazione dello stesso e l’obbligo di restituzione.

 

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