A partire dal 1° gennaio 2025, la Legge di Bilancio 2025 introduce l’obbligo per gli amministratori di società, sia di persone che di capitali, di dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) personale. Questo obbligo si aggiunge a quello già esistente per le società, che dal 2008 devono avere una PEC iscritta nel Registro delle Imprese.
La modifica riguarda l’articolo 5 del Decreto Legislativo 179/2012, estendendo l’obbligo di PEC anche ai singoli amministratori delle società costituite dal 1° gennaio 2025. L’obiettivo dichiarato è garantire una comunicazione ufficiale, tracciabile e sicura tra le imprese, i loro rappresentanti e la Pubblica Amministrazione.
Criticità e considerazioni
Tuttavia, sorgono alcune criticità applicative:
- Duplicazione degli indirizzi PEC: In presenza di consigli di amministrazione con numerosi membri, potrebbe risultare oneroso gestire un indirizzo PEC per ciascun amministratore.
- Ambito di applicazione: L’obbligo sembra riguardare solo gli amministratori delle nuove società costituite dal 1° gennaio 2025, senza prevedere un piano di adeguamento per le società già esistenti.
- Sanzioni: Al momento, non sono state specificate sanzioni per la mancata ottemperanza a questo nuovo obbligo, creando incertezza sulle conseguenze di eventuali inadempienze.
Considerazioni finali
Sebbene l’intento sia quello di uniformare l’uso della PEC tra tutte le tipologie di imprese e favorire l’integrazione nel sistema digitale nazionale, l’effettiva utilità e l’applicabilità di questa disposizione necessitano di ulteriori chiarimenti. È auspicabile che vengano fornite indicazioni più dettagliate per evitare un aumento degli oneri burocratici senza reali benefici operativi.