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Pmi, professionisti in campo per salvare i patrimoni personali

 

l Codice della crisi d’impresa richiede l’adozione di un attento assetto organizzativo, amministrativo e contabile alle aziende, ma a rendere complicato questo snodo per un tessuto imprenditoriale fatto, in gran parte, da piccole e medie imprese, è che in molte circostanze impresa e patrimonio personale vengono considerate un tutt’uno dall’imprenditore che, anzi, si serve dei propri mezzi per garantire la propria azienda in difficoltà, mettendoli a rischio.

 

Quando si organizza una società o la si ristruttura sarebbe meglio pensare subito anche alla protezione del patrimonio personale. Invece questa preoccupazione emerge spesso quando la situazione è già compromessa.

 

Le strategie: È una fase questa, in cui avvocati e commercialisti lavorano per sensibilizzare le imprese a strutturarsi con un’organizzazione ed un sistema di gestione adeguato a segnalare le eventuali crisi. Ma agire per tutelare impresa e patrimonio familiare insieme rende tutto più complicato. Per affrontare il problema serve un team multidisciplinare per una consulenza civilistica e fallimentare ma anche per le responsabilità personali: quando ragioniamo su un piano di risanamento dell’impresa, l’imprenditore entra in crisi personale perché comincia a rendersi conto che anche il proprio patrimonio rischia di essere aggredito. Ma gli strumenti di composizione di una crisi sono una opportunità, non una disfatta. I professionisti, quindi, sono impegnati a separare gli asset aziendali da quelli personali quando un’impresa è in salute. Sempre più le aziende familiari devono marcare la differenza tra casa e azienda per evitare rischi. Se questo processo lo si affronta in uno scenario di difficoltà allora diventa più complicato. Bisognerebbe strutturarsi prima. È anche il legame psicologico con la propria azienda a spingere gli imprenditori a mettere a repentaglio il proprio patrimonio. C’è un momento in cui il professionista anche se non ha le competenze tecniche si trova a supportare l’imprenditore psicologicamente. La componente psicologica è rilevante e spesso si generano situazioni divisive tra le famiglie che vanno ricomposte. Quello che bisogna evitare è la rincorsa disordinata alle risorse personali compromettendo il patrimonio di famiglia.

 

Gli strumenti: Le possibilità per tutelare per tempo il patrimonio familiare non mancano: si va dalla costruzione di una holding di famiglia, all’uso del trust o di un fondo patrimoniale. Proteggere la propria azienda non vuol dire avere un conflitto con il difendere il patrimonio personale. Ma quando il patrimonio familiare è già stato impegnato e risulta in qualche modo collegato ad un’impresa in crisi, l’unico modo per salvarlo è salvare l’azienda stessa. È la strada maestra il problema è che l’impresa andrebbe presa in tempo, ma l’imprenditore fa fatica a prendere atto del fallimento del suo progetto, fa fatica anche psicologicamente ad andare dal professionista per chiedere come salvare la sua azienda e affrontare questa situazione.

 

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