Polizze catastrofali: guida aggiornata 2025 per imprese e professionisti

Dal 2025 le polizze catastrofali non sono più soltanto una scelta di prudenza, ma sono diventate un obbligo normativo per la maggior parte delle imprese italiane. Il legislatore ha preso atto di una realtà ormai evidente: gli eventi naturali estremi rappresentano un rischio sistemico per il tessuto economico del Paese e non possono più essere gestiti esclusivamente attraverso interventi pubblici emergenziali.

Per imprese e professionisti, la polizza catastrofale è oggi uno strumento essenziale di tutela patrimoniale, continuità aziendale e corretta pianificazione del rischio.

Cosa si intende per polizza catastrofale

La polizza catastrofale è un contratto assicurativo che copre i danni diretti causati da eventi naturali di particolare gravità e imprevedibilità, quali:

  • terremoti

  • alluvioni e inondazioni

  • esondazioni

  • frane e smottamenti

Si tratta di eventi che, nella quasi totalità dei casi, non sono coperti dalle polizze incendio o multirischio standard, se non attraverso garanzie accessorie dedicate o contratti specifici.

L’obbligo assicurativo dal 2025: cosa prevede la normativa

Dal 2025 è entrato in vigore in Italia l’obbligo di stipula di una polizza catastrofale per le imprese iscritte al Registro delle Imprese, con sede legale o stabile organizzazione nel territorio nazionale.

L’obiettivo è ridurre l’esposizione finanziaria dello Stato e rafforzare la resilienza del sistema produttivo, affiancando l’intervento pubblico con un meccanismo assicurativo strutturato.

Soggetti obbligati

L’obbligo riguarda:

  • imprese di qualsiasi settore

  • società di persone e di capitali

  • imprese individuali iscritte al Registro delle Imprese

Restano escluse alcune categorie particolari, come le imprese agricole, per le quali operano regimi di tutela specifici.

Le scadenze: attenzione alla dimensione dell’impresa

La normativa ha previsto termini differenziati in base alla dimensione aziendale:

  • grandi imprese: obbligo operativo dal 31 marzo 2025

  • medie imprese: obbligo dal 1° ottobre 2025

  • piccole e micro imprese: obbligo dal 31 dicembre 2025

Alla data indicata, tutte le imprese soggette all’obbligo devono essere assicurate o in regola con l’adeguamento delle polizze già in essere.

Quali beni devono essere assicurati

La copertura minima obbligatoria riguarda i beni strumentali all’attività d’impresa, in particolare:

  • fabbricati e immobili aziendali

  • impianti e macchinari

  • attrezzature industriali e commerciali

La normativa fa riferimento ai danni diretti subiti da tali beni in conseguenza degli eventi catastrofali previsti.

È importante sottolineare che la copertura obbligatoria non coincide necessariamente con una copertura completa: molte garanzie fondamentali restano opzionali e vanno valutate con attenzione.

Le coperture facoltative che fanno davvero la differenza

Oltre alla copertura minima di legge, una polizza catastrofale ben strutturata dovrebbe includere anche:

  • danni a merci e scorte

  • spese di demolizione e sgombero

  • costi di ripristino

  • perdita di reddito e interruzione dell’attività

Proprio quest’ultima garanzia è spesso la più sottovalutata, ma anche la più strategica: un’impresa può sopravvivere al danno materiale, ma non sempre a mesi di inattività senza entrate.

Franchigie, scoperti e massimali: il punto critico

Le polizze catastrofali prevedono quasi sempre:

  • franchigie elevate

  • scoperti percentuali

  • massimali di indennizzo

  • soglie minime di attivazione dell’evento

Questi elementi incidono in modo determinante sull’effettiva utilità della polizza. Una copertura formalmente conforme alla legge può rivelarsi poco efficace nella pratica se non è calibrata sul reale valore dei beni e sul rischio territoriale.

Il ruolo del territorio nella determinazione del premio

Il costo della polizza dipende da vari fattori, tra cui:

  • localizzazione geografica dell’immobile

  • classificazione sismica

  • rischio idrogeologico

  • caratteristiche costruttive

  • destinazione d’uso

A parità di beni assicurati, due imprese possono trovarsi di fronte a premi molto diversi. Una valutazione accurata consente di evitare coperture standardizzate che spesso risultano inefficienti o sovradimensionate.

Interventi pubblici e assicurazione: perché non sono alternative

In caso di calamità, intervengono lo Stato e la Protezione Civile, ma è fondamentale chiarire un aspetto spesso frainteso: gli aiuti pubblici non sostituiscono la polizza assicurativa.

Nella pratica:

  • i ristori non sono automatici

  • i tempi di erogazione sono lunghi

  • gli importi coprono solo parte dei danni

La polizza catastrofale consente invece di ottenere liquidità certa in tempi rapidi, condizione essenziale per garantire la continuità aziendale.

Sanzioni e conseguenze per le imprese non in regola

La normativa sulle polizze catastrofali non prevede, allo stato attuale, sanzioni pecuniarie dirette o multe automatiche per le imprese che non si adeguano all’obbligo assicurativo. Tuttavia, l’assenza di una polizza conforme comporta conseguenze indirette particolarmente rilevanti. In caso di mancata copertura, l’impresa può essere esclusa dall’accesso a contributi, agevolazioni, incentivi pubblici e finanziamenti assistiti da garanzie statali. Inoltre, in presenza di eventi calamitosi, la mancanza della polizza può determinare la riduzione o l’esclusione dagli indennizzi pubblici destinati alla ricostruzione o al sostegno delle attività colpite. Si tratta quindi di una forma di “sanzione sostanziale”, che incide direttamente sulla capacità finanziaria e sulla competitività dell’impresa, rendendo l’adeguamento non solo un obbligo normativo, ma una scelta imprescindibile di tutela economica e strategica.

Aspetti fiscali e sostenibilità economica

Nel 2025 il legislatore ha previsto un quadro volto a rendere le polizze catastrofali economicamente sostenibili:

  • i premi sono generalmente deducibili dal reddito d’impresa

  • l’imposta sui premi è ridotta o esclusa per le coperture catastrofali

  • il sistema assicurativo beneficia di meccanismi di riassicurazione pubblica, anche tramite soggetti come SACE, per contenere i costi a carico delle imprese

Questo rende la polizza non solo obbligatoria, ma anche razionalmente integrabile nella pianificazione economico-finanziaria.

La scelta della polizza catastrofale non è una decisione puramente assicurativa. Coinvolge:

  • valutazioni patrimoniali

  • analisi del rischio

  • sostenibilità dei costi

  • impatto sulla continuità aziendale

Il commercialista affianca l’impresa nel leggere correttamente la normativa, valutare le coperture, evitare sovra-assicurazioni inutili e colmare le pericolose sotto-coperture.

In molti casi, la polizza diventa parte integrante di una strategia più ampia di gestione del rischio e tutela del valore aziendale.

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Tiziano Beneggi

Dicembre 14, 2025

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