A partire dal 16 giugno 2025, e fino al 31 ottobre dello stesso anno, i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata INPS potranno presentare domanda per l’Iscro, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Lo ha comunicato l’INPS con il messaggio n. 1858 del 10 giugno 2025, confermando la riattivazione del servizio telematico. L’accesso è possibile tramite il portale istituzionale o attraverso il contact center.
L’indennità è rivolta a lavoratori autonomi che esercitano attività professionale individualmente o in forma associata, comprese le società semplici, che abbiano subìto un calo reddituale rilevante. Per il 2025, il reddito da lavoro autonomo percepito nel 2024 deve risultare inferiore al 70 per cento della media dei redditi dichiarati nel 2022 e 2023. Inoltre, il reddito 2024 non deve aver superato l’importo massimo di 12.648 euro. Si tratta di un doppio vincolo: uno relativo alla dinamica del reddito, l’altro al tetto massimo.
Non possono presentare la domanda coloro che hanno già beneficiato dell’Iscro nel 2024, anche se solo in parte. La normativa prevede infatti un vincolo biennale, con l’esclusione dalla misura per i due anni successivi alla fruizione. Diverso il caso di chi, pur avendo presentato richiesta lo scorso anno, si è visto negare o revocare il beneficio. In tali ipotesi, la domanda per il 2025 è ammissibile.
Oltre al requisito reddituale, è necessario essere titolari di partita IVA da almeno tre anni per l’attività svolta in qualità di iscritti alla Gestione separata. Il richiedente deve essere in regola con i versamenti contributivi obbligatori e non deve essere percettore né dell’assegno di inclusione, né di una pensione. Inoltre, non deve risultare iscritto ad altre gestioni previdenziali obbligatorie, ad eccezione della Gestione separata.
L’importo erogato è calcolato sulla media dei redditi da lavoro autonomo relativi agli anni 2022 e 2023, cui si applica una percentuale del 25 per cento su base semestrale. L’indennità è erogata in sei mensilità consecutive, e l’INPS ne definisce l’entità applicando i parametri minimi e massimi stabiliti per il 2025: l’importo non potrà comunque essere inferiore a 252 euro né superiore a 806,40 euro mensili. Se i redditi sono già conosciuti dall’INPS, saranno precompilati nella piattaforma telematica. In caso contrario, sarà necessario procedere con un’autocertificazione.
Introdotta in via sperimentale con la legge di Bilancio 2021, l’Iscro è stata poi stabilizzata dalla legge 213 del 2023. La misura è pensata per offrire una protezione economica limitata nel tempo a chi esercita attività professionale e attraversa una fase di contrazione dei redditi. La struttura della norma impone una gestione attenta dei parametri di accesso e del calendario: ritardi, omissioni o errori nella dichiarazione possono comportare l’esclusione dal beneficio.
Il meccanismo dell’Iscro rappresenta oggi uno strumento di welfare selettivo, basato su requisiti oggettivi e finalizzato a garantire continuità reddituale in una fase congiunturale difficile. La logica è quella dell’intervento temporaneo, non assistenziale, ma finalizzato a permettere il superamento di una crisi transitoria. Per molti professionisti, si tratta di un’opportunità da valutare con attenzione, anche in considerazione delle implicazioni dichiarative e fiscali collegate al reddito percepito.
Lo Studio Beneggi e Associati supporta i professionisti e gli studi associati in tutte le fasi di verifica e presentazione della domanda Iscro, analizzando i requisiti reddituali, simulando gli importi potenzialmente spettanti e predisponendo correttamente la documentazione necessaria. Grazie a un approccio personalizzato e multidisciplinare, assicuriamo che ogni cliente possa valutare in modo consapevole l’effettiva convenienza dell’accesso al beneficio, senza incorrere in errori dichiarativi o inadempienze che potrebbero compromettere l’ottenimento dell’indennità.