Riserve in sospensione d’imposta: chi può beneficiare dell’affrancamento al 10%

La legge di Bilancio 2025 introduce una nuova opportunità per le imprese, offrendo la possibilità di affrancare le riserve in sospensione d’imposta con un’imposta sostitutiva del 10%. Questo strumento, previsto dal Dlgs 192/2024, mira a semplificare la gestione fiscale e a ottimizzare il patrimonio netto aziendale. Ecco i principali dettagli della norma, i benefici e le esclusioni.

Caratteristiche dell’affrancamento al 10%

L’affrancamento al 10% riguarda i saldi attivi di rivalutazione, le riserve e i fondi in sospensione d’imposta presenti nei bilanci chiusi al 31 dicembre 2023 e ancora presenti al termine dell’esercizio 2024. La misura è opzionale e consente di liberare parzialmente o totalmente le riserve con un’imposta sostitutiva applicabile sia alle imposte sui redditi sia all’Irap.

L’imposta è rateizzabile in quattro rate annuali di pari importo:

  • Prima rata: da versare insieme al saldo delle imposte sui redditi 2025.
  • Rate successive: da saldare nei termini previsti per i saldi delle imposte sui redditi degli anni seguenti.

Chi può beneficiarne

  1. Società di capitali (Spa, Srl): Per queste realtà, la distribuzione delle riserve ai soci comporta generalmente un’imposizione complessiva del 50% (24% di Ires e 26% di ritenuta sul socio). Con l’affrancamento, il carico fiscale si limita al socio, evitando oneri ulteriori in capo alla società.
  2. Società di persone e imprese individuali (contabilità ordinaria): L’affrancamento al 10% evita l’applicazione dell’Irpef marginale sui soci o titolari, rendendo la misura particolarmente vantaggiosa.

Esclusioni e limitazioni

Non possono beneficiare dell’affrancamento:

  • Le imprese in contabilità semplificata al momento della formazione della riserva.
  • Le riserve rivalutate con effetti solo contabili o già affrancate in base alla normativa istitutiva.

Considerazioni di convenienza

L’affrancamento è particolarmente utile per:

  • Evitare imposizioni elevate in caso di distribuzione delle riserve.
  • Pianificare la distribuzione delle riserve in sospensione d’imposta senza oneri imprevisti.

Le imprese possono scegliere un affrancamento parziale, calibrando l’imposta in base alle risorse che si intendono distribuire nel breve o medio periodo. Questa flessibilità consente di adattare l’onere fiscale alle esigenze aziendali.

Effetti contabili

L’affrancamento non dovrebbe comportare la liberazione di imposte differite nella maggior parte dei casi, a meno che non vi siano alte probabilità di distribuzione delle riserve ai soci. Una volta versata l’imposta sostitutiva, le riserve affrancate rientreranno nella gerarchia del patrimonio netto prevista dall’articolo 47 del Tuir, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2025.

 

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