Il Disegno di Legge di Bilancio 2025 introduce una novità importante per le operazioni di acquisizione e gestione delle partecipazioni societarie, offrendo la possibilità di rivalutare stabilmente il costo d’acquisto delle partecipazioni. Questa misura, che fino ad ora era stata attuata tramite proroghe periodiche, diventa quindi una soluzione stabile, eliminando l’incertezza per chi investe e pianifica acquisizioni.
Rivalutazione delle partecipazioni
La rivalutazione delle partecipazioni, regolata dall’articolo 5 della legge 448/2001, consente ai contribuenti di aumentare il valore fiscalmente riconosciuto delle loro partecipazioni, riducendo così la futura tassazione sulle plusvalenze. Dal 1° gennaio 2025, l’imposta sostitutiva applicata sarà del 16% del valore rivalutato, mantenendo l’aliquota già in vigore per le partecipazioni possedute al 1° gennaio 2024, per le quali il termine di versamento della sostitutiva è fissato al 30 novembre.
Questa misura offre un vantaggio per le transazioni, poiché elimina la necessità di condizionare contratti, lettere d’intenti (LOI) e offerte vincolanti (BO) alla possibilità di rivalutazione, facilitando le operazioni di M&A (Mergers and Acquisitions).
Condizioni e convenienza della rivalutazione
Per valutare la convenienza della rivalutazione, è importante che l’imposta sostitutiva del 16% applicata sul valore della partecipazione sia inferiore alla tassazione standard del 26% sulle plusvalenze. Di conseguenza, l’affrancamento conviene solo se la plusvalenza è superiore al 61,54% del valore della partecipazione, calcolato in base al valore di mercato o, per le partecipazioni non quotate, in base a una perizia.
Aspetti tecnici della rivalutazione
In caso di rivalutazione, il costo fiscale delle partecipazioni viene adeguato considerando diverse variabili, tra cui:
- Importi versati dai soci: il costo viene determinato sulla base di quanto versato dai soci per l’acquisto, inclusi costi notarili, bolli e altri oneri. Eventuali contributi a fondo perduto e aumenti di capitale in denaro o in natura rientrano nel calcolo.
- Partecipazioni acquisite per donazione: in caso di trasferimento di quote per donazione, il valore fiscale del donante diventa rilevante, compresi eventuali adeguamenti derivanti da precedenti rivalutazioni.
- Partecipazioni ricevute per successione: per le partecipazioni ereditate, il valore viene definito sulla base dell’imposta di successione o del valore di mercato al momento dell’apertura della successione.
- Fusione e scissione societaria: in caso di fusione, il valore fiscale delle partecipazioni delle società fuse o incorporate viene trasferito alle nuove quote ricevute, mentre in caso di scissione, il costo fiscale delle quote nella società scissa viene ripartito proporzionalmente tra le nuove partecipazioni.
Rivalutazione per partecipazioni in mercati regolamentati
Per le partecipazioni quotate, non sarà più necessaria una perizia giurata per determinare il valore di affrancamento. Il valore sarà stabilito sulla base della media aritmetica dei prezzi di dicembre dell’anno precedente, semplificando il processo di rivalutazione. Questo aspetto si applica alle azioni quotate sui mercati regolamentati, per cui il valore è già facilmente accessibile e verificabile.
Vantaggi della misura per le operazioni di M&A
Con la stabilizzazione del regime di rivalutazione, le operazioni di fusione e acquisizione saranno più semplici da pianificare. Gli investitori potranno contare su una certezza normativa che riduce la necessità di condizioni sospensive legate all’attivazione della rivalutazione. Questo rappresenta un incentivo per chi intende cedere partecipazioni o ristrutturare il proprio portafoglio, facilitando il calcolo dei costi fiscali e delle plusvalenze.
La possibilità di rivalutare stabilmente le partecipazioni si configura quindi come uno strumento strategico per le aziende e i singoli investitori, sia per ridurre il carico fiscale sulle future plusvalenze sia per migliorare la gestione patrimoniale.