Software pluriennali: come cambia l’ammortamento con la nuova deducibilità fiscale 2024

 

La deducibilità dei software pluriennali in uno studio professionale rappresenta oggi una questione strategica, non più solo contabile. Con l’introduzione dell’articolo 54-sexies del TUIR da parte del D.Lgs. 192/2024, cambia radicalmente il trattamento fiscale dei beni immateriali nel reddito da lavoro autonomo. Una transizione che impone riflessione, metodo e pianificazione.

Fino al 31 dicembre 2023, in assenza di una disciplina specifica, la spesa sostenuta per un software poteva essere dedotta interamente nell’anno in cui veniva pagata, secondo il principio generale di cassa applicabile ai professionisti. Questa impostazione, pur funzionale sul piano operativo, generava incertezza e disomogeneità applicativa. Alcuni contribuenti adottavano criteri di deduzione per cassa, altri si allineavano alle regole d’impresa, applicando ammortamenti pluriennali.

Con decorrenza dal periodo d’imposta 2024, la riforma fiscale chiarisce e codifica la questione: i costi per software e altri beni immateriali devono essere dedotti per competenza, in modo articolato secondo la natura giuridica del diritto acquisito. Una razionalizzazione che introduce limiti precisi ma anche nuove opportunità di pianificazione.

La nuova norma distingue tre categorie principali:

Diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno, brevetti, know-how: le quote di ammortamento sono deducibili in misura non superiore al 50% del costo per ciascun anno. Se un software include diritti su codice sorgente, personalizzazioni evolute o funzionalità protette, rientra in questa categoria.

Altri diritti di natura pluriennale: se la licenza è limitata nel tempo e non comporta diritti esclusivi o assimilabili a know-how, l’ammortamento segue la durata contrattuale. Un software gestionale con licenza quinquennale rientra in questo caso: deduzione costante per cinque esercizi.

Costi per acquisizione della clientela o di elementi distintivi dell’attività professionale: deducibili in quote annue non superiori a un quinto del costo (20%), a partire dal 2025. Si pensi all’acquisizione di un portafoglio clienti o di un marchio.

La novità operativa è l’introduzione del nuovo rigo RE10A nei modelli Redditi 2025, dove il professionista deve indicare le quote di ammortamento dei beni immateriali. Non si tratta più di una scelta gestionale, ma di un obbligo formale.

Esempio 1 Uno studio di consulenza acquista nel 2024 un software con licenza d’uso quinquennale del valore di 10.000 euro. La durata è specificata nel contratto. Rientra nella seconda categoria. Lo studio dedurrà 2.000 euro all’anno per cinque anni, indipendentemente dal momento del pagamento.

Esempio 2 Un professionista acquista nel 2025 un software personalizzato con accesso al codice sorgente, del costo di 20.000 euro. Si configura come diritto di utilizzazione su opera dell’ingegno. Deduzione massima: 10.000 euro per anno. Se non interamente dedotto nei primi due anni, la quota residua sarà deducibile negli anni successivi, mantenendo il limite annuo del 50%.

Impatto strategico La nuova disciplina impone un cambio di prospettiva: il software non è più un semplice strumento operativo, ma una leva strategica che incide sul piano fiscale, patrimoniale e organizzativo.

Contrattualistica: definire con precisione la durata e la natura dei diritti è ora fondamentale. Una licenza generica o mal redatta può comportare trattamenti fiscali penalizzanti.

Contabilità analitica: è necessario aggiornare il registro delle immobilizzazioni immateriali e rivedere le politiche di capitalizzazione dei costi software.

Pianificazione fiscale: conoscere in anticipo il profilo deducibile dei costi consente di scegliere soluzioni con minor impatto sul reddito imponibile.

Beneggi e Associati affianca studi professionali e imprese nella lettura tecnica e strategica delle novità fiscali, traducendo le norme in scelte operative coerenti con la visione d’impresa. Un software è molto più di un investimento tecnologico: è un asset che, se gestito correttamente, contribuisce a costruire valore.

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Tiziano Beneggi

Ottobre 18, 2025

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