La finestra per accedere allo Sport bonus 2025 si chiude il 30 giugno. Le imprese che effettuano erogazioni liberali per interventi su impianti sportivi pubblici o per la realizzazione di nuove strutture possono ottenere un credito d’imposta pari al 65%, nel limite del 10 per mille dei ricavi 2024. Il plafond totale è di 10 milioni di euro, ripartito tra due finestre temporali. Il beneficio è riconosciuto secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze e si esaurisce al raggiungimento del limite stanziato.
L’agevolazione – introdotta con la legge di Bilancio 2019 e prorogata per il 2025 dall’articolo 1, comma 246, della legge 207/2024 – ha una natura finalizzata e selettiva: possono accedervi esclusivamente le imprese, con esclusione di persone fisiche e enti non commerciali.
Cosa agevola lo Sport bonus
Il beneficio si applica a:
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interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici;
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realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.
Il credito spettante è utilizzabile in tre quote annuali di pari importo, dopo il versamento e la certificazione da parte dell’ente beneficiario.
Procedura e scadenze
La procedura è regolata dal Dpcm 30 aprile 2019. Sono previste due finestre l’anno: la prima si è aperta il 30 maggio e si chiude il 30 giugno 2025. In questo periodo, le imprese devono:
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Inviare domanda tramite la piattaforma telematica del Dipartimento per lo sport;
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Attendere autorizzazione;
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Procedere al versamento;
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Ottenere la certificazione del beneficiario e l’invio della comunicazione all’Agenzia delle Entrate;
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Utilizzare il credito in F24, in tre rate annuali.
Le domande sono accolte in ordine cronologico e fino all’esaurimento delle risorse: 5 milioni per ciascuna delle due finestre.
Due esempi concreti
Esempio 1 – Un’impresa edile sostiene un progetto comunale per la riqualificazione di un campo sportivo pubblico, versando 50.000 euro entro luglio 2025. Potrà beneficiare di un credito d’imposta di 32.500 euro, fruibile in tre quote annuali da 10.833 euro, sempre nel limite del 10 per mille dei ricavi dichiarati per il 2024.
Esempio 2 – Una società commerciale supporta la costruzione di un nuovo impianto sportivo municipale versando 150.000 euro. Tuttavia, se i suoi ricavi 2024 sono pari a 1.200.000 euro, il massimo credito spettante sarà calcolato su 12.000 euro (10 per mille), e sarà pari a 7.800 euro (65% di 12.000), da spalmare in tre anni.
Riflessioni strategiche e limiti attuali
Lo Sport bonus rappresenta uno strumento efficace per stimolare la partecipazione del privato nel recupero del patrimonio sportivo pubblico. Tuttavia, presenta limiti significativi:
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Esclude persone fisiche ed enti non commerciali, a differenza del social bonus;
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Non è integrato in modo stabile nel quadro della riforma dello sport;
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Resta una misura episodica, vincolata a finestre annuali e plafond limitati.
In assenza di una strategia di lungo periodo, il bonus rischia di non evolvere in una leva strutturale di welfare urbano, capace di legare ritorno reputazionale e benefici fiscali a impatti concreti su inclusione, salute e coesione sociale.
Beneggi e Associati è in grado di supportare le imprese nella corretta gestione delle erogazioni liberali, nella verifica del limite dei ricavi, nel coordinamento con gli enti pubblici e nella fruizione efficace del credito, trasformando un adempimento in un investimento fiscale e reputazionale di valore.