Negli investimenti in fondi di private equity focalizzati su start up e PMI innovative, non basta la sottoscrizione delle quote per ottenere subito la detrazione IRPEF del 30%: la detrazione compete solo nel periodo d’imposta in cui l’OICR raggiunge almeno il 70% di capitale in partecipazioni qualificate, e da quel momento decorre anche l’holding period triennale.
Con l’interpello n. 184/E dell’8 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’incentivo fiscale, previsto dall’art. 29 del Dl 179/2012 e dall’art. 4 comma 9 del Dl 3/2015, spetta solo quando il fondo ha effettivamente investito in misura prevalente (almeno il 70%) in start up o PMI innovative. La mera sottoscrizione delle quote, dunque, non è sufficiente per attivare il diritto alla detrazione, se il fondo non ha ancora completato l’allocazione delle risorse nel rispetto dei criteri richiesti.
Il caso esaminato riguarda un contribuente che nel 2024 ha sottoscritto quote di un fondo di private equity, con l’intento di beneficiare dell’agevolazione fiscale. Tuttavia, il fondo prevede di raggiungere la soglia del 70% solo dopo la chiusura del periodo di sottoscrizione. L’Agenzia ha risposto in modo netto: la detrazione spetta solo nell’anno in cui il fondo soddisfa il requisito di composizione qualificata, e solo da quell’anno inizia il decorso del triennio dell’holding period.
Questo orientamento è coerente con quanto già espresso nella risposta a interpello n. 661/2021, e si fonda sul decreto attuativo del 7 maggio 2019, che impone il requisito minimo del 70% entro la fine dell’anno d’imposta per poter usufruire del beneficio fiscale.
Per imprenditori, amministratori e investitori, questo chiarimento impone una pianificazione più attenta. Non è sufficiente aderire a un fondo che ha finalità coerenti con l’incentivo: serve verificare con precisione i tempi in cui il fondo raggiungerà la composizione qualificata. In caso contrario, si rischia di attendere anni per ottenere l’agevolazione e di posticipare la decorrenza del vincolo triennale.
Primo esempio pratico. Un contribuente sottoscrive quote nel dicembre 2023. Il fondo investe nel 2024 ma raggiunge la soglia del 70% solo al termine del 2025. La detrazione IRPEF del 30% sarà utilizzabile nella dichiarazione dei redditi 2026 (relativa al 2025). L’holding period si conteggerà dal 2025 al 2028.
Secondo esempio. Un investitore entra in un fondo già attivo che nel 2024 detiene al 31 dicembre il 72% di attivo investito in start up innovative. In questo caso, può fruire subito dell’agevolazione nella dichiarazione 2025, e iniziare da subito il calcolo del triennio.
Beneggi e Associati adotta un approccio che unisce metodo e strategia. Conoscere in anticipo le finestre temporali e la struttura tecnica dei fondi è essenziale per integrare fiscalità e pianificazione. Il nostro Studio affianca clienti e family office nella valutazione preventiva delle soglie di qualificazione e nella gestione ottimizzata del rapporto con i gestori dei fondi, riducendo i rischi di disallineamento tra tempi d’investimento e benefici fiscali.