Le imprese innovative rappresentano un asse strategico per la competitività e la trasformazione digitale del Paese. Tuttavia, accedere e permanere nella sezione speciale del Registro delle imprese richiede un’attenta gestione dei requisiti formali, sostanziali e temporali. La normativa aggiornata al 2025 pone diverse condizioni sia per le start up sia per le Pmi innovative, con opportunità fiscali di rilievo ma anche rischi di decadenza.
Requisiti per le start up innovative
Le start up innovative devono essere società di capitali (anche cooperative), non quotate, costituite da meno di 60 mesi, con sede o filiale operativa in Italia, e non devono distribuire utili. L’oggetto sociale deve essere focalizzato sull’innovazione tecnologica, escludendo attività prevalente di consulenza o agenzia.
Devono inoltre:
- qualificarsi come microimpresa o Pmi (meno di 250 dipendenti e fatturato < 50 milioni o attivo < 43 milioni);
- non derivare da operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, cessioni);
- avere un valore della produzione annua non superiore a 5 milioni dal secondo esercizio;
- soddisfare almeno uno dei requisiti “alternativi”:
- spese R&S ≥ 15%;
- personale qualificato (1/3 ricercatori o 2/3 laureati magistrali);
- titolarità di brevetti o software registrati.
Estensione della permanenza nella sezione speciale
Oltre ai 3 anni ordinari, la permanenza può essere prorogata a 5 anni se ricorre almeno una tra:
- spesa R&S ≥ 25%;
- contratto di sperimentazione con PA;
- aumento ricavi o occupati > 50% tra 2° e 3° anno;
- riserva patrimoniale > 50.000 euro + R&S ≥ 20%;
- ottenimento di brevetto.
Con ulteriore proroga fino a 9 anni in caso di:
- aumento capitale da OICR > 1 milione;
- raddoppio annuale dei ricavi (cfr. circolare Mimit 30 luglio 2025).
Pmi innovative: caratteristiche
Introdotte dal DL 3/2015, le Pmi innovative sono società di capitali (anche cooperative), non quotate su mercati regolamentati, con sede o stabile organizzazione in Italia.
Sono tenute a:
- certificare l’ultimo bilancio da parte di un revisore legale;
- soddisfare almeno due dei seguenti requisiti:
- spese in R&S ≥ 3%;
- personale qualificato (1/5 ricercatori o 1/3 laureati magistrali);
- titolarità di brevetti o software registrati.
Non hanno limiti temporali di costituzione o permanenza nella sezione speciale.
Obblighi e adempimenti
Per entrambe le categorie:
- l’iscrizione nel Registro delle imprese è costitutiva;
- è richiesto l’aggiornamento annuale dei dati per evitare la cancellazione;
- la perdita dei requisiti comporta decadenza automatica dai benefici.
Incentivi fiscali per chi investe
Articolo 29 DL 179/2012
- Detrazione Irpef 30% (max €1 milione);
- Deduzione Ires 30% (max €1,8 milioni);
- Obbligo di detenere l’investimento almeno 3 anni;
- Decadenza se si superano soglie del 25% di partecipazione o fatturato derivante da servizi.
Credito d’imposta 8% (legge 193/24)
- Per incubatori/acceleratori certificati che investono max €500.000 annui;
- Partecipazione da mantenere almeno 3 anni;
- Soggetto a regime de minimis.
Detrazione de minimis 65% (dal 2025)
- Solo per persone fisiche;
- Investimento massimo €100.000 annui;
- Investimento da mantenere per almeno 3 anni;
- Eccedenza convertibile in credito d’imposta.
Altre agevolazioni
- Esclusione da disciplina società di comodo;
- Esenzione redditi da work for equity;
- Esenzione bollo, diritti di segreteria e diritto camerale (solo start up);
- Esenzione plusvalenze da cessione partecipazioni (fino al 31/12/2025);
- Esenzione proventi da OICR investiti in start up e Pmi innovative.
Il mantenimento della qualifica consente l’accesso a un ecosistema di incentivi, investimenti e semplificazioni che può rappresentare un vantaggio competitivo, a patto di una gestione attenta e integrata degli adempimenti.
Beneggi e Associati affianca le imprese nella verifica dei requisiti, nella compliance documentale, nella pianificazione delle proroghe e nella strutturazione di operazioni societarie e finanziarie in linea con i vincoli normativi.