Stretta sui requisiti per l’accesso alla Naspi: novità dal 2025

La legge di Bilancio 2025 introduce misure più stringenti per accedere alla Naspi, ridisegnando il requisito contributivo per alcune categorie di lavoratori. L’obiettivo è contrastare gli abusi, ma le nuove norme sollevano dubbi sull’equità del trattamento per chi subisce una reale perdita di lavoro.

Nuove Regole per l’Accesso alla Naspi

Dal 1° gennaio 2025, oltre al requisito dello stato di disoccupazione involontaria, il requisito contributivo delle 13 settimane subisce un’importante modifica. Questo cambiamento riguarda i lavoratori che hanno interrotto un precedente rapporto di lavoro per dimissioni o risoluzione consensuale nei 12 mesi precedenti alla richiesta della Naspi.

Per questi lavoratori:

  1. Calcolo dei Contributi: Le 13 settimane di contributi devono essere maturate solo a partire dal nuovo rapporto di lavoro, escludendo i contributi versati durante il rapporto precedente.
  2. Esempio di Applicazione:
    • Caso 1: Un lavoratore si dimette il 1° marzo 2025 e trova un nuovo lavoro il 1° aprile, ma viene licenziato il 15 aprile. Non matura il diritto alla Naspi per mancanza delle 13 settimane.
    • Caso 2: Lo stesso lavoratore viene licenziato il 15 agosto 2025, dopo aver lavorato più di 13 settimane. In questo caso, accede all’indennità.

Motivazioni della Riforma

L’intervento è volto a evitare abusi, come i licenziamenti simulati, che permettevano ai lavoratori di accedere alla Naspi attraverso accordi collusivi con i datori di lavoro. Tuttavia, la norma penalizza anche chi, senza malizia, intraprende nuove esperienze lavorative che si concludono rapidamente.

Collegamento con le “Dimissioni di Fatto”

La legge 203/2024 (Collegato lavoro) introduce la figura delle “dimissioni di fatto”, per contrastare le dimissioni mascherate da licenziamenti. Un lavoratore assente senza giustificazione per un periodo fissato dai contratti collettivi (o, in assenza, per 15 giorni) può essere considerato dimissionario, senza dover avviare la procedura telematica ordinaria. Questa normativa vuole evitare che un lavoratore deliberatamente ometta di dimettersi per ottenere la Naspi.

Criticità delle Nuove Norme

Sebbene le nuove regole siano giustificate dalla necessità di prevenire abusi, esse penalizzano anche situazioni legittime:

  1. Perdita di Opportunità: I lavoratori che affrontano brevi esperienze lavorative senza successo potrebbero essere esclusi dalla Naspi.
  2. Incremento dell’Incertezza: L’applicazione delle nuove regole potrebbe scoraggiare i lavoratori dal cercare nuove opportunità lavorative dopo una risoluzione consensuale o dimissioni.

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