Con il decreto firmato il 9 luglio 2025 dal viceministro Maurizio Leo, il tax control framework (Tcf) entra ufficialmente a disposizione anche delle piccole e medie imprese che, pur non raggiungendo le soglie dimensionali tradizionali per la cooperative compliance, intendono dotarsi di un sistema strutturato di gestione del rischio fiscale. Il decreto attua l’art. 7-bis, comma 3, del Dlgs 128/2015 e rappresenta un’estensione della compliance avanzata a soggetti finora esclusi.
Cos’è il Tcf opzionale e perché adottarlo
Il Tcf è un sistema formalizzato per la rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale interno all’impresa. La sua adozione, su base volontaria, consente – in presenza di determinate condizioni – di accedere a importanti benefici premiali:
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disapplicazione delle sanzioni per violazioni commesse su condotte oggetto di interpello preventivo;
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esclusione del reato di dichiarazione infedele;
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limitazione della notizia di reato in caso di errori attivi comunicati.
Esempio 1
Una Pmi lombarda operante nel settore software decide di adottare il Tcf per rafforzare la compliance interna e migliorare l’affidabilità fiscale percepita da investitori e banche. Con il supporto di consulenti qualificati certifica il sistema secondo i requisiti di legge, ottenendo un miglior posizionamento anche in termini di accesso al credito.
Esempio 2
Un’azienda manifatturiera implementa il Tcf per strutturare in modo trasparente le politiche di trasfer pricing tra società del gruppo. Durante un controllo, l’Agenzia riconosce la validità del Tcf, evitando contestazioni su rischi già comunicati via interpello.
Condizioni per l’esercizio dell’opzione
Il Tcf può essere adottato anche da soggetti con ricavi inferiori a 750 milioni di euro. Serve presentare una comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate, allegando:
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descrizione dell’attività d’impresa;
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strategia fiscale approvata dall’organo di gestione;
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descrizione del sistema di controllo del rischio fiscale;
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mappa dei processi e dei rischi fiscali;
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certificazione del sistema rilasciata da professionisti indipendenti.
La certificazione deve avere data certa anteriore all’opzione e, in caso di modifiche organizzative, va aggiornata.
Durata e vincoli
L’opzione ha durata biennale, è irrevocabile e viene prorogata automaticamente per altri due anni, salvo revoca espressa da comunicare entro il termine. In caso di mancanza dei requisiti o inadempienze, i benefici cessano retroattivamente dall’inizio del periodo d’imposta in corso.
Un’opportunità strategica da valutare con metodo
Il Tcf opzionale consente anche alle Pmi di dotarsi di un sistema di controllo fiscale robusto, comparabile a quello delle grandi aziende. Oltre ai benefici normativi, aumenta l’affidabilità nei confronti di stakeholder e partner finanziari. Tuttavia, la sua attuazione richiede impegno documentale, certificazioni indipendenti e una visione integrata della gestione aziendale.
Implementare correttamente il Tcf richiede competenze multidisciplinari: fiscale, organizzativa, contabile. Beneggi e Associati accompagna le imprese dalla progettazione del sistema alla certificazione finale, garantendo aderenza normativa, sostenibilità operativa e reale valore strategico. Non è solo un adempimento, ma uno strumento di differenziazione e crescita.