Perché il “past due” è un indicatore critico
Nel 2026 la gestione della tesoreria è più che mai strategica per le imprese. Il “past due”, ossia il ritardo nei pagamenti oltre i 30 giorni, è considerato dalle banche un indicatore di rischio immediato. Questo parametro influisce sul rating creditizio e, di conseguenza, sulla capacità di accedere a finanziamenti e linee di credito. In un contesto di vigilanza rafforzata da parte di Banca d’Italia e delle autorità europee, prevenire il past due è essenziale per mantenere la solidità finanziaria e la reputazione bancaria.
Cos’è il past due e perché conta
Il termine “past due” indica le esposizioni scadute e non pagate oltre i 30 giorni. Secondo la normativa EBA (European Banking Authority) e le disposizioni di Banca d’Italia, il superamento di questa soglia attiva segnalazioni interne e può condurre alla classificazione come “inadempienza probabile” se il ritardo persiste. Dal 2021, con l’entrata in vigore delle regole sul default bancario (Regolamento UE 2018/1845), le banche sono obbligate a monitorare anche i ritardi minimi, poiché rappresentano un indicatore di deterioramento della qualità creditizia. Le prassi recenti confermano che anche un singolo past due può incidere sul rating, soprattutto per le PMI con limitata diversificazione finanziaria.
Normativa e prassi bancaria
Le linee guida EBA e le circolari di Banca d’Italia (aggiornate nel 2024) stabiliscono che il past due superiore a 30 giorni deve essere segnalato nei sistemi di controllo interno e, in alcuni casi, nelle centrali rischi. Questo significa che la gestione dei flussi di cassa non è più solo una questione operativa, ma un fattore determinante per la compliance bancaria. Le banche utilizzano algoritmi di scoring che attribuiscono un peso crescente alla puntualità dei pagamenti, penalizzando le imprese che accumulano ritardi anche di breve durata.
Impatto su rating e accesso al credito
Il past due influisce direttamente sul rating bancario. Un’impresa con ritardi sistematici vede peggiorare il proprio profilo di rischio, con conseguenze operative rilevanti: aumento degli spread sui finanziamenti, riduzione delle linee di credito e richiesta di garanzie aggiuntive. Nei casi più gravi, il deterioramento del rating può portare alla revoca di affidamenti e alla segnalazione in centrale rischi. Questo impatto non è solo teorico: le simulazioni condotte dalle principali banche italiane mostrano che un incremento del past due oltre il 5% delle esposizioni può ridurre il rating di due classi, con un aumento del costo del credito superiore al 20%.
Conseguenze operative
Un peggioramento del rating si traduce in maggiore rigidità finanziaria. Le imprese devono affrontare condizioni più onerose e, in alcuni casi, difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti. Questo scenario è particolarmente critico per le aziende che operano in settori a bassa marginalità, dove la liquidità è già limitata. La gestione proattiva del past due diventa quindi una priorità strategica per il CFO e per il team di tesoreria.
Strategie di prevenzione
Per evitare impatti negativi sul rating, le imprese devono adottare politiche interne rigorose e strumenti di monitoraggio avanzati. La definizione di KPI specifici, come il Days Past Due Ratio, consente di individuare tempestivamente le criticità. Le policy devono prevedere procedure di sollecito automatico, revisione dei termini di pagamento e utilizzo di piattaforme digitali per la gestione dei flussi. Inoltre, è fondamentale integrare la tesoreria con il sistema ERP per avere una visione in tempo reale delle scadenze e delle disponibilità di cassa.
Policy interne e KPI
Le aziende più performanti definiscono soglie di allerta interne inferiori ai 30 giorni, attivando interventi correttivi già al superamento dei 15 giorni di ritardo. Tra i KPI più utilizzati figurano il Past Due Ratio e il Cash Conversion Cycle, indicatori che permettono di misurare l’efficienza nella gestione dei crediti e dei pagamenti. Il monitoraggio costante di questi parametri riduce il rischio di segnalazioni negative e migliora la relazione con il sistema bancario.
Dashboard di controllo per CFO
Un CFO che vuole prevenire il past due deve disporre di una dashboard integrata che includa scadenziario aggiornato, indicatori di rischio, alert automatici e simulazioni di impatto sul rating. Questo strumento consente di anticipare le criticità e di pianificare le azioni correttive prima che il ritardo diventi un problema per la banca. L’adozione di soluzioni digitali dedicate alla tesoreria è oggi una best practice riconosciuta dalle principali associazioni di categoria.
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