Transizione 5.0: sostituire beni obsoleti ora conviene davvero. Ecco come funziona la procedura semplificata

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un’innovazione normativa concreta e risolutiva per le imprese: il nuovo comma 9-bis dell’articolo 38 del Decreto-legge 19/2024. Si tratta di una semplificazione che, nel contesto del Piano Transizione 5.0, consente alle aziende di stimare il risparmio energetico derivante dalla sostituzione di beni obsoleti senza necessità di misurazioni ex ante. Il vantaggio? Un accesso molto più diretto e veloce agli incentivi fiscali 5.0, condizione strategica per chi punta a rinnovare l’apparato produttivo con tecnologie digitali e sostenibili.

La logica del nuovo comma 9-bis: un approccio pragmatico

Il testo normativo consente di assumere per convenzione che un bene nuovo – se in sostituzione di uno obsoleto – consuma almeno il 5% in meno rispetto al precedente. Questo valore, definito e riconosciuto a livello regolamentare, permette di bypassare le complesse e spesso onerose valutazioni tecniche iniziali, accelerando l’iter di ammissibilità al credito d’imposta.

Pur restando obbligatorio il calcolo in tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) e la certificazione da parte di un tecnico abilitato, la valutazione potrà fondarsi su documentazione tecnica preesistente: regolamenti UE, norme ISO, certificazioni di costruttori, perizie asseverate, senza necessità di nuovi test sperimentali.

Requisiti e condizioni: quando l’impresa può accedere alla semplificazione

Per accedere alla procedura semplificata, le condizioni da rispettare sono:

  • il bene nuovo deve essere incluso nell’Allegato A della legge 232/2016;

  • deve sostituire un bene “tecnologicamente analogo”;

  • il bene obsoleto deve essere interamente ammortizzato da almeno 24 mesi;

  • l’efficienza energetica migliorata deve risultare verificabile tramite norme di settore o evidenze tecniche equivalenti.

Non è richiesto che i beni abbiano caratteristiche dimensionali identiche, né è obbligatoria la rottamazione del macchinario sostituito. Nel caso di beni acquisiti in leasing, si applicano i criteri fiscali ordinari di ammortamento, calcolando il periodo teorico come se si trattasse di proprietà.

Applicazione concreta: 3 esempi tratti dalle Faq MIMIT

1. Sostituzione diretta di un bene obsoleto

Una PMI metalmeccanica sostituisce un centro di lavoro a 3 assi, ormai obsoleto, con un nuovo impianto a 5 assi. La valutazione dell’efficienza si basa su una variabile produttiva (es. kg di truciolo asportato). La semplificazione permette di assumere che il nuovo bene consumi il 5% in meno. Conoscendo la produzione annua prevista, è possibile calcolare il risparmio in TEP e accedere all’incentivo.

2. Sostituzione mista in linea produttiva

Un’azienda del comparto alimentare rinnova parzialmente una linea composta da forno, pressa e robot. Solo forno e pressa sono obsoleti. Il risparmio energetico dell’intera linea viene calcolato combinando la semplificazione (per i beni obsoleti) e le misurazioni tradizionali (per gli altri). Se la riduzione complessiva dei consumi supera il 5%, l’incentivo è accessibile. In caso contrario, occorre rivalutare la strategia o estendere la sostituzione ad altri componenti.

3. Intervento su più reparti

Un’impresa tessile investe su due reparti: stampaggio e confezionamento. Sostituisce sei beni, quattro dei quali obsoleti. Si applica la semplificazione ai soli beni obsoleti, mentre per gli altri si seguono i metodi ordinari. Il risparmio percentuale va calcolato sull’intera struttura produttiva. Se supera il 3%, 6% o 10%, si accede alle rispettive soglie di beneficio previste dal piano 5.0.

Opportunità strategica per le imprese

L’introduzione di questa procedura semplificata cambia l’approccio all’innovazione: elimina barriere tecniche, accelera i tempi decisionali e riduce i costi di accesso agli incentivi. Un’impresa che individua tempestivamente i beni obsoleti, e pianifica la sostituzione secondo logiche di efficienza energetica e produttività, può ottenere vantaggi fiscali significativi in tempi ridotti.

Chi ha una visione strategica non può ignorare questo meccanismo. Valutare oggi l’adeguatezza tecnologica degli impianti e agire rapidamente, significa posizionarsi con vantaggio in un mercato sempre più selettivo.

Beneggi e Associati supporta le imprese nella verifica dei requisiti, nella predisposizione della documentazione tecnica e nel dialogo con i certificatori. Un partner strategico che integra competenze fiscali, industriali e normative per trasformare la transizione 5.0 in leva competitiva.

Chiedi informazioni

Condividi :

consulenza strategica

27 Mag 2025

Lavorare all’estero: guida strategica a visti, diritti, obblighi e tutele legali

consulenza strategica

24 Mag 2025

Fintech Factory MEF: incentivi strategici per innovare la pubblica amministrazione con AI, data analytics e cybersecurity

consulenza strategica

23 Mag 2025

Bando “Imprese storiche verso il futuro 2025”: contributi strategici per il passaggio generazionale

CERCA